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Padre Pio, le spoglie del santo delle stimmate domani a Roma

02 febbraio 2016 | 15.39
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il Giubileo della misericordia sta per vivere un momento clou con la traslazione delle spoglie di padre Pio da Pietrelcina a Roma. Avverrà domani quando le reliquie del santo con le Stimmate saranno traslate nella capitale assieme a quelle di san Leopoldo Mandic. Venerdì, poi, dopo una solenne processione in via della Conciliazione, verranno deposte nella Basilica di San Pietro davanti all’Altare della Confessione.

A questo proposito stamani, nella Filmoteca Vaticana, è stato presentato un documentario del Ctv dal titolo 'Padre Pio. Costruttore di Misericordia' insieme al libro 'La Misericordia in Padre Pio' di Stefano Campanella per le edizioni San Paolo. Nel corso della presentazione, il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, ha sottolineato che Padre Pio è stato un "frate confessore che ha testimoniato lungo tutta la sua vita la forza del perdono di Dio".

Padre Marciano Morra, amico di padre Pio e confratello del convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo, ha ricordato le tante ore passate ogni giorno dal santo nel confessionale, ricordando che soltanto nell'anno prima della morte si stima che padre Pio abbia confessato 50 mila persone. "Teniamo presente - ha raccontato il frate a Radio Vaticana - che padre Pio, come giustamente si dice, molte volte alzava la voce e rimproverava. E perché? E' l'immagine del papà di famiglia. Chi ha i figliuoli e fa in modo che i figliuoli si comportino bene, dà buoni insegnamenti … Ma se il figlio incomincia a deviare, il padre deve intervenire, deve richiamarlo sulla retta via. Se questo non lo fa, non è un papà buono".

"Padre Pio era un papà buono, - ha ricordato - che quando si trovava di fronte a un penitente che faceva l'accusa dei peccati ma non aveva nessuna intenzione di cambiare strada, di cambiare vita, alzava la voce e lo rimproverava". Padre Morra ha sottolineato ancora che "Padre Pio è d'aiuto anche a papa Francesco, non solo con l’intercessione dal cielo, ma anche con la sua testimonianza di vita". Nella prefazione al volume di Campanella, mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione a capo della macchina organizzativa de Giubileo, ha sottolineato che "la misericordia di San Padre Pio non si fermava al confessionale. Si traduceva anche in gesti concreti che permettevano di sperimentare, anche sul proprio corpo l'amore del Signore".

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