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Strage di via dei Georgofili, ergastolo al boss Tagliavia

24 febbraio 2016 | 22.08
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Il boss mafioso Francesco Tagliavia, accusato della strage di via dei Georgofili, avvenuta a Firenze il 27 maggio 1993, è stato condannato all'ergastolo. E' questo il verdetto pronunciato stasera dalla seconda sezione penale della Corte di Assise d'appello di Firenze. Per Tagliavia i giudici hanno disposto anche l'isolamento diurno in carcere.

Nel 2014 la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna all'ergastolo per la strage inflitta a Tagliavia, che era stato accusato dal pentito Gaspare Spatuzza. I supremi giudici, invece, lo hanno del tutto prosciolto per gli attentati stragisti di Milano (via Palestro) e Roma (via Fauro, Velabro e stadio Olimpico). Per l'attentato dei Georgofili, Tagliavia era accusato di strage, devastazione, porto di esplosivo e furto di una macchina. Nell'attentato mafioso morirono cinque persone.

Nel ricorso in Cassazione la difesa di Tagliavia aveva sostenuto il vuoto probatorio a carico del boss. Secondo la difesa, inoltre, non ci sarebbero state prove che Tagliavia partecipò, come invece ha sostenuto Spatuzza, alla fase ideativa della strage. La procura della Cassazione aveva chiesto la conferma della condanna di Tagliavia emessa dalla Corte d'Assise d'appello di Firenze il 10 ottobre 2013. Ora il nuovo processo fiorentino ha decretato la seconda condanna all'ergastolo.

"Francesco Tagliavia ha perso ancora una volta la partita: è stato condannato a Firenze per la seconda volta all’ergastolo per la strage di via dei Georgofili del 27 maggio 1993. Si è occupato dell’esplosivo che ha fatto saltare in aria i nostri parenti" ha detto Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, commentando la sentenza.

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