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"Anno bisesto, anno funesto": ecco perché il 29 febbraio ricorre l'anno bisestile

25 febbraio 2016 | 11.10
LETTURA: 3 minuti

(foto AdnKronos) - ADNKRONOS
(foto AdnKronos) - ADNKRONOS

"Anno bisesto, anno funesto" recita la tradizione popolare. E non a caso, visto che per i più scaramantici il 29 febbraio sarebbe foriero di sventure e tragedie. Quest'anno ritorna l'anno bisestile, ma vi siete mai chiesti perché febbraio avrà un giorno in più?

L'anno bisestile è un anno solare in cui avviene la periodica intercalazione di un giorno aggiuntivo nell'anno stesso, un accorgimento utilizzato in quasi tutti i calendari solari (come quello giuliano e gregoriano) per 'sincronizzare' le stagioni. Senza l'anno bisestile, ogni 4 anni accumulerebbero un giorno in più di ritardo e quindi, per correggere questo slittamento, agli anni di 365 giorni (ogni 4 anni) si intercalano gli anni bisestili, fatti di 366. Il giorno in più si inserisce nel mese di febbraio, che diventa di 29 giorni anziché 28.

Secondo il calendario giuliano è bisestile un anno ogni quattro (quelli la cui numerazione è divisibile per 4) mentre quello gregoriano elimina tre anni bisestili, quelli che delimitano l'inizio di un nuovo secolo, ogni 400 anni di calendario. La regola del calendario gregoriano è semplice: un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per quattro, fatta eccezione degli anni secolari - cioè divisibili per 100 - che non possono essere divisi per 400.

Per capire se un anno non secolare è bisestile basta prendere le ultime due cifre e controllare se sono divisibili per quattro (04, 08, 12, etc., fino a 96). Quelli secolari invece sono bisestili solo se sono divisibili per 400. Un esempio? Sono stati bisestili il 1600 (16) e il 2000 (20), e lo sarà il 2400 (24), e così via. Anche il 1896 e il 1996 sono stati entrambi bisestili, mentre il 1800 e il 1900 non lo sono stati perché non divisibili per 400.

Ma da dove viene il detto 'anno bisesto anno funesto'? Si ritiene siano stati i romani a pronunciare per primi questa frase. Nell'antica Roma il mese di febbraio era il 'Mensis Feralis', il mese dei morti e delle cerimonie funebri. Inoltre, sempre i romani aggiungevano il giorno in più dopo il 24 febbraio, che chiamavano 'sexto die ante Kalendas Martias' (sesto giorno prima delle Calende di marzo), da cui l'aggettivo 'bisestile'. Come se non bastasse a fare dell'anno 'bisesto' un anno funesto, sono molti gli eventi tragici che si sono verificati il 29 febbraio, tra cui il terremoto del 1960 che uccise un terzo della popolazione di Agadir in Marocco.

In inglese l'anno bisestile si chiama 'leap year' (anno del salto) in riferimento al fatto di saltare un giorno in più rispetto all'anno precedente. Mentre negli anni 'normali' ogni data cade un giorno della settimana più avanti rispetto all'anno precedente, durante gli anni bisestili si salta un giorno e le date dopo il 29 febbraio vengono spostate di 2 giorni della settimana più avanti anziché uno.

Sempre Oltremanica, e più in generale nei paesi anglosassoni, chi nasce il 29 febbraio è chiamato 'leaper' e negli anni non bisestili può scegliere se festeggiare il 28 febbraio oppure il 1 marzo (ma questa è una regola valida in tutti i Paesi).Tra i personaggi famosi nati il 29 febbraio si ricordano Papa Paolo III e il compositore Gioacchino Rossini.

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