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I cani nello Stato di Famiglia, arriva la prima proposta di legge

01 marzo 2016 | 18.27
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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I sette milioni di cani italiani potrebbero presto trovare posto nello Stato di Famiglia. E sarebbe la prima volta a livello internazionale. La novità arriva da FareAmbiente che ha presentato oggi una proposta di legge che mira a creare un collegamento diretto tra la Anagrafe Canina di competenza regionale e lo Stato di Famiglia di ogni proprietario-adottante, utilizzando i Web Service. "La nostra proposta è di consentire una lettura all'interno dello Stato di Famiglia dell'Anagrafe Canina, una soluzione che dimostra maggiore attenzione verso i nostri amici a 4 zampe e un deterrente più alto contro l'abbandono" spiega all'Adnkronos Claudio La Rosa, responsabile Tutela e benessere degli animali di FareAmbiente.

Presentata oggi presso la sala stampa della camera dei deputati, la proposta di Legge promossa dal'associazione ecologista ha come primo firmatario il deputato Paolo Russo (Pdl), e si basa sui Web Service messi a disposizione da ogni Regione, secondo le Direttive dettate dall'Accordo del 24 gennaio 2013 tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, Province, Comuni e Comunità Montane in materia di identificazione e registrazione degli animali da affezione.

FareAmbiente risponde con questa proposta di legge "ad un'esigenza sia delle famiglie italiane, che vedono nel loro animale un membro a tutti gli effetti del nucleo familiare, ed in Italia sono oltre 7 milioni i cani adottati iscritti alle Anagrafi Canine Regionali, sia ad una semplificazione delle procedure di adozione e riconoscimento dell’animale in caso di responsabilità del proprietario e una soluzione al randagismo" aggiunge La Rosa.

La lettura dell’anagrafe regionale tramite lo Stato di Famiglia garantirebbe anche "un aggiornamento più rapido dei dati e creerebbe i presupposti per l'istituzione di un'anagrafe nazionale e di una migliore pianificazione e verifica della gestione del randagismo" spiega ancora La Rosa. "L’animale non può e non deve essere considerato una proprietà privata quindi, credo sia più opportuno di parlare di adottante piuttosto che di proprietario" commenta il primo firmatario della proposta di legge, Paolo Russo.

"Con il 55% delle famiglie italiane in possesso di un animale domestico, era assolutamente doveroso pensare a una sorta di regolamentazione in tal senso" evidenzia Vincenzo Pepe, presidente nazionale di FareAmbiente-Movimento ecologista europeo. "Il trattato di Lisbona, firmato dai 28 Paesi dell’Unione, riconosce giuridicamente gli animali come esseri senzienti a tutti gli effetti e come tali vanno trattati, non sono più 'qualcosa' ma 'qualcuno'" ricorda La Rosa.

Inoltre, conclude il responsabile tutela e benessere degli animali in FareAmbiente, "i cani svolgono di fatto anche una funzione di ammortizzatori sociali visto che, stando alle più recenti ricerche scientifiche, stimolano l'azione dell'ossitocina, il cosidetto 'ormone delle coccole', aumentano lo stato di benessere e riducono il ricorso del cittadino alla sanità pubblica".

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