Mea culpa del cardinal George Pell durante l'ultima deposizione in videoconferenza con la commissione australiana che lo ha interrogato sui casi di abusi sessuali dei preti australiani. Pell ricorda di non aver preso provvedimenti quando uno studente gli confessò che un prete si "comportava male con i ragazzi". "Non feci niente al riguardo. Con l'esperienza di 40 anni dopo - aggiunge - certamente riconosco che avrei potuto fare di più. Pell, vescovo a Ballarat e poi arcivescovo a Melbourne negli anni '70 e '80, definisce "una disastrosa coincidenza" che in quegli anni si fossero verificati diversi casi di abusi sessuali sui minori da parte di uomini di chiesa.
Le vittime australiane: "Il Papa ci incontri"
Alla deposizione hanno partecipato anche diverse vittime di abusi di quegli anni, che hanno mostrato diffidenza sulla sincerità del cardinale. "Siamo delusi - ha detto uno di loro, Philip Nagle - per essere stati ingannati. Crediamo che George non sia stato né onesto né sincero". Venerdì prossimo, ha infine annunciato lo stesso Pell ai cronisti alla fine della deposizione, il cardinale incontrerà alcune delle vittime.