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Picchia la moglie per giocare alle slot machine, arrestato a Palermo

05 marzo 2016 | 12.36
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(Fotogramma)
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Picchia la moglie per giocare allo slot machine per comprarsi da bere e finisce in carcere. E' accaduto a Palermo, dove i Carabinieri hanno arrestato un 63enne F.L.P., venditore ambulante. La pattuglia del Nucleo Radiomobile, giunta sul posto a seguito di una segnalazione telefonica al 112 che riferiva di una lite violenta, ha trovato l'uomo che, contrariato dall’arrivo degli uomini in divisa, ha iniziato ad insultare i condomini urlando: "Qualche cornuto e sbirro non si fa i cazzi suoi".

Nel frattempo è arrivata la moglie che, tra le lacrime, ha invitato i Carabinieri ad entrare in casa, raccontando un passato di violenze e soprusi. "L’uomo a causa della sua dipendenza dall’alcol era diventato molto violento, tant’è che l'ultimo decennio era stato per la donna un vero e proprio calvario dove le botte, le minacce e le offese erano all’ordine del giorno - dicono i militari -. Il culmine si era verificato sei anni prima, ovvero quando lei aveva iniziato a percepire una piccola pensione d'invalidità di cui lui si impossessava per poi sperperare il denaro tra alcol, slot machine e gratta e vinci".

Aperta la porta di casa, la donna ha mostrato ai Carabinieri, la cucina e la camera da pranzo, dove pochi minuti prima si era consumata l’ultima aggressione; stanze in disordine con cocci di vetro in terra e cibo riverso sui mobili e sul pavimento. L’uomo, a dire della vittima, quella sera aveva iniziato a chiederle in maniera sempre più insistente 100 euro. Al rifiuto era andato su tutte le furie, lanciandole contro una fruttiera in vetro ed altri suppellettili, colpendola al fianco, al braccio e in altre parti del corpo, minacciandola ancora di consegnargli il denaro che custodiva e che, se non l’avesse fatto, l’avrebbe ammazzata prendendo prima un coltello da cucina che gli puntava contro il fianco e poi si serviva di un cacciavite che gli spingeva con forza all’altezza del torace, dicendo: "Se non mi dai i soldi stavolta ti ammazzo davvero".

Riuscita a divincolarsi era scappata in bagno chiudendosi a chiave, chiedendo aiuto, mentre il marito tentava di aprire la porta gridando: "E’ inutile che chiami i carabinieri...". L'uomo, accompagnato in caserma, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato tratto in arresto e sottoposto al giudizio con il rito direttissimo conclusosi con la convalida dell’arresto e tradotto presso la casa circondariale Pagliarelli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che gli contesta sia la tentata estorsione che le lesioni personali.

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