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Roma, la killer dell'ombrello: "Non sapevo di non poter usare Facebook"

03 maggio 2016 | 13.45
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Doina Matei (dal profilo Facebook individuato dal 'Messaggero')
Doina Matei (dal profilo Facebook individuato dal 'Messaggero')

"Non sapevo di non poter usare Facebook e l'ho fatto per contattare i miei figli, senza voler urtare alcuna sensibilità. Non userò più i social". Lo ha detto Doina Matei oggi davanti al Tribunale di sorveglianza di Venezia, rilasciando dichiarazioni spontanee, nel chiedere di riottenere la semilibertà, che le è stata sospesa per l'uso appunto di Fb con la pubblicazione di alcune foto. Matei è stata condannata a 16 anni per l'omicidio di Vanessa Russo uccisa con la punta di un ombrello a una fermata della metro a Roma nel 2007.

L'udienza, su richiesta della stessa Matei, si è svolta a porte chiuse, ma a riportare le parole della donna è stato il suo legale Nino Marazzita che ha sottolineato che "il comportamento della magistratura veneziana di fronte ad una vicenda così delicata è stato esemplare".

"Confidiamo - ha detto Marazzita che difende Doina assieme a Carlo Testa Piccolomini - sull'apporto del Pg che ha detto che il comportamento della Matei non è un vulnus che interrompe il processo educativo".

A sostegno della richiesta di ritorno alla semilibertà per la loro assistita, i legali della Matei hanno portato numerose testimonianze e dichiarazioni scritte sul suo comportamento irreprensibile nel suo iter carcerario, tanto che non aver mai utilizzato in modo improprio neppure il telefono cellulare di cui si era dotata.

Intanto il tribunale di sorveglianza di Venezia si è riservato di decidere sulla richiesta di revoca della sospensione della semilibertà per Doina Matei. Nel corso dell'udienza, il Pg a nome dell'accusa, ha dato il suo nullaosta alla revoca della sospensione decisa dopo che Doina Matei, detenuta nel carcere femminile dalla Giudecca a Venezia, aveva postato alcune sue foto su un social network mentre era al mare durante le ore di uscita dal carcere per recarsi a lavorare in un locale come cameriera.

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