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Offese a Napolitano, Storace assolto in Appello dall'accusa di vilipendio

01 giugno 2016 | 16.45
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Assoluzione in Appello dall'accusa di vilipendio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano per il senatore Francesco Storace, leader de La Destra. La sentenza è stata pronunciata dalla I Corte d'Appello presieduta da Michele Ruggero Pezzulo, che non ha accolto la richiesta di conferma fatta dal procuratore generale Roberta Barberini.

Per la Corte i fatti contestati a Storace non costituiscono reato. Con la decisione odierna viene annullata la condanna a sei mesi di reclusione (pena sospesa) inflitta al senatore il 21 novembre 2014. Il reato era già caduto in prescrizione ma Storace, difeso dagli avvocati Giosuè Naso e Romolo Reboa, aveva rinunciato alla prescrizione facendo appello per ottenere una piena assoluzione.

L'accusa di vilipendio era stata contestata a Storace per aver definito nell'ottobre del 2007 'indegno' il presidente Giorgio Napolitano nell'ambito di una polemica sulla fiducia concessa al governo Prodi. Tra l'altro venne chiamata in causa la senatrice a vita Rita Levi Montalcini definita da Storace 'stampella del governo' per aver dato voto favorevole alla fiducia.

Ad autorizzare il procedimento penale fu il ministro della Giustizia Clemente Mastella. Per quanto riguarda l'offesa successivamente ci fu un incontro tra Napolitano e Storace e le divergenze furono appianate. Commentando la condanna in primo grado Storace affermò: "Sono l'unico italiano condannato per questo reato".

Oggi Storace ha commentato in un tweet: ''Assolto! L'indegno era quello che stava al Colle...''.

''Sono proprio contento per questa sentenza. Io comunque stasera al Quirinale non ci vado perché non voglio vedere Napolitano. Si ingozzino loro'' ha detto il leader de La Destra dopo la lettura della sentenza. Un verdetto accolto con emozione da Storace, che ha assistito a tutta l'udienza e che stasera era tra gli invitati al Quirinale in occasione della Festa della Repubblica. La decisione della Corte è stata salutata anche da qualche applauso in aula.

''Evidentemente si poteva dire 'indegno' a un presidente della Repubblica fazioso - ha aggiunto Storace - Se Mastella non avesse autorizzato il processo si sarebbero risparmiati tanti soldi. Adesso vanno anche ringraziati i miei avvocati Giosuè Naso e Romolo Reboa che sono stati appassionati difensori di una battaglia di libertà''.

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