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Papa Francesco: "Magistrati siano liberi da indebite pressioni dei governi"

03 giugno 2016 | 10.17
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(Afp)
(Afp)

No alle "indebite pressioni", anche quelle esercitate dal potere politico, che "tendono a 'liquefare' la figura del magistrato". Papa Francesco difende il ruolo dei giudici, intervenendo al vertice internazionale dei magistrati, organizzato in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Il Pontefice si dice "riconoscente per il coraggio di alcuni magistrati, che vogliono andare avanti, rimanendo liberi nell'esercizio delle proprie funzioni giuridiche. Senza questa libertà - spiega - il potere giudiziario di una nazione si corrompe e genera corruzione". Quanto a quest'ultima, ammonisce, "guardatevi dal cadere nella rete della corruzione, che indebolisce i governi e l'attività giudiziaria".

Chiesa e politica - "La Chiesa non deve cadere nel disegno che la vorrebbe estromettere dalla politica; anzi, deve mettersi nella 'grande' politica."La politica è una delle forme più alte dell'amore - dice facendo sue le parole pronunciate da Paolo VI -. La Chiesa è chiamata a impegnarsi per essere fedele alle persone, ancora di più se si considerano le situazioni dove si toccano le piaghe e le sofferenze più drammatiche".

No a ergastolo e pena di morte - Papa Francesco ribadisce il suo no alla pena di morte e la sua contrarietà all'ergastolo. Il Pontefice chiede di "comminare pene che siano per la rieducazione dei responsabili e cercare il loro reinserimento nella società". Sottolinea il Papa: "Fare giustizia non è la pena in se stessa. Non c'è pena valida, senza la speranza. Una pena chiusa in se stessa, che non dà possibilità alla speranza, è una tortura non è una pena! Su questo - spiega - mi baso anche per affermare seriamente la posizione della Chiesa contro la pena di morte".

No ai preti dal 'cuore ballerino' - Nella stessa giornata il Papa ha celebrato la messa in piazza San Pietro, in occasione del Giubileo dei sacerdoti e dei seminaristi arrivati da tutto il mondo. I preti non devono avere un 'cuore ballerino', ha detto, che va in cerca di "consensi" e "piccole soddisfazioni". Usa questa immagine efficace per fare capire quali devono essere le qualità del prete doc con un "cuore saldo nel Signore, avvinto dallo Spirito Santo, aperto e disponibile ai fratelli".

"Il cuore del Buon Pastore - ricorda il Papa - ci dice che il suo amore non ha confini, non si stanca e non si arrende mai. Il cuore del Buon Pastore è proteso verso di noi, 'polarizzato' specialmente verso chi è più distante; lì punta ostinatamente l’ago della sua bussola, lì rivela una debolezza d’amore particolare, perché tutti desidera raggiungere e nessuno perdere".

No a giudizi e pettegolezzi - Per il Pontefice, un sacerdote deve respingere "pettegolezzi", "giudizi" e "veleni". La parola d'ordine per un sacerdote deve essere 'includere': " Cristo ama e conosce le sue pecore, per loro dà la vita e nessuna gli è estranea. Il suo gregge è la sua famiglia e la sua vita. Non è un capo temuto dalle pecore, ma il Pastore che cammina con loro e le chiama per nome. E desidera radunare le pecore che ancora non dimorano con Lui".

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