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Nuovi guai per Pizzarotti, indagato nell'inchiesta sull'alluvione del 2014 a Parma

08 giugno 2016 | 11.03
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Federico Pizzarotti (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Federico Pizzarotti (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti è stato iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'alluvione del 13 ottobre 2014. Lo riferisce la 'Gazzetta di Parma' aggiungendo che insieme con il primo cittadino risultano indagati anche il comandante della polizia municipale, Gaetano Noè, e altri tre dirigenti di Regione, Provincia e Servizio tecnico di bacino - Gabriele Mainetti, Gianfranco Larini e Gabriele Alifraco. Il reato ipotizzato è disastro colposo.

"L'iscrizione nel registro degli indagati è stata registrata all'inizio della scorsa settimana, ma senza alcuna informazione di garanzia perché finora la procura non ha svolto atti (interrogatori o perquisizioni, per esempio) che richiedano la presenza di un difensore, e quindi l'invio di un avviso" si legge. L'inchiesta era partita pochi giorni dopo l’alluvione che allagò la zona sud della città provocando milioni di euro di danni.

L'iscrizione nel registro degli indagati del sindaco di Parma sarebbe nata da un esposto Pd, come quello sul Teatro Regio che, comunicato ai vertici del M5S in ritardo, ha fatto scattare la sospensione del primo cittadino dal Movimento.

In realtà, anche il 'Movimento dei nuovi consumatori' aveva presentato, nei mesi scorsi, una denuncia in Procura puntando il dito contro Pizzarotti, 'reo', a detta dell'associazione, di non aver dato l'allarme e di aver ignorato il preallarme trasmesso dalla Prefettura al Comune. Ma a muovere l'inchiesta, a quanto si apprende, sarebbe stato l'esposto dei dem, anche se è probabile che la denuncia del Movimento dei nuovi consumatori sia già sul tavolo dei pm.

"Apprendo dagli organi di stampa che sarei iscritto, insieme ad altre persone di diverse istituzioni, nel registro degli indagati per l'indagine relativa all'alluvione dell'ottobre 2014 - scrive Pizzarotti su Facebook - Pur non volendo entrare nel merito dell'indagine, di cui non conosco gli sviluppi, credo doveroso ricordare che se non si sono registrate vittime né danni alle persone, ma soltanto danni materiali in una circostanza così eccezionale e imprevedibile (un evento del genere non si presentava da oltre cento anni), ciò si deve anche alla straordinaria risposta della città, in primo luogo della protezione civile, che prontamente ha fatto fronte alla situazione, insieme ai volontari accorsi numerosi".

"In meno di una settimana la vita dei quartieri Montanara e Molinetto, colpiti dall'alluvione del torrente Baganza, è tornata alla normalità: le strade erano tutte percorribili e le scuole aperte, con la sola eccezione di un asilo nido gravemente danneggiato - continua - Detto ciò, attendo gli sviluppi della situazione e mi rendo ovviamente disponibile per dare alla magistratura tutte le risposte del caso, come responsabile della protezione civile, in quanto sindaco di Parma".

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