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Medico non obiettore va in pensione, niente più aborti a Trapani

19 giugno 2016 | 09.16
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"A Trapani non è più garantito il diritto all'interruzione di gravidanza". A lanciare l'allarme è il coordinamento donne della Cgil e Uil che ha chiesto un incontro al direttore generale dell'Asp. "Dall'11 maggio al Sant'Antonio Abate le donne non possono più ricorrere ad aborti chirurgici e aborti dopo i 90 giorni perché l'ultimo medico non obiettore di coscienza sta andando in pensione" spiegano Antonella Granello (Cgil) e Antonella Parisi (Uil), sottolineando il "rischio" di aumento di aborti clandestini.

In media, affermano i sindacati, a Trapani si registrano annualmente circa 600 richieste di Ivg e "considerato che da oltre un mese il servizio non viene più garantito ci chiediamo quale risposte sono state date alle donne che si sono rivolte al servizio pubblico per effettuare l’interruzione volontaria della gravidanza". "Ci batteremo - concludono Granello e Parisi - affinché anche in provincia di Trapani si garantiscano il servizio di interruzione volontaria della gravidanza, un'adeguata assistenza sanitaria e si potenzino i consultori, così come prevede la legge".

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