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L'ipotesi

Incendi Sicilia, teoria choc: piromani danno fuoco ai gatti e li fanno correre tra i cespugli

21 giugno 2016 | 09.06
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Cosparsi di benzina e dati alle fiamme, poi lasciati liberi di correre, incendiando i cespugli e tutto quello che incontrano sulla loro strada, come fossero piccole torce pronte a seminare distruzione e caos. Sono stati usati come piromani i gatti in Sicilia, protagonisti loro malgrado degli incendi che la settimana scorsa hanno messo in ginocchio l'isola. Roghi boschivi alimentati dal forte vento di scirocco e dalle alte temperature hanno devastato la regione e l'area del Parco dei Nebrodi, 'mandando in fumo', come ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, 5.626 ettari di superficie.

Ebbene, come riporta 'The Independent', dietro agli incendi dolosi ci sarebbe lo zampino di criminali che usano i gatti come torce incendiarie, cospargendoli di benzina e dandogli fuoco. A rivelarlo è il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci : "Non è possibile che l'intera Sicilia sia andata in fiamme nello stesso momento, semplicemente per caso - sostiene Antoci - Una delle tecniche di incendio doloso della mafia è quella di legare uno straccio imbevuto di benzina alla coda di un gatto e dargli fuoco".

"All'autocombustione non ci credono neanche i bambini delle elementari - ha poi aggiunto il presidente del Parco all'Adnkronos - Qui c'è gente arrabbiata per l'opera di legalità e sviluppo che abbiamo fatto partire dai Nebrodi e che come uno tsunami ha raggiunto tutta la Sicilia. E' un'opera di ritorsione". Per Antoci dietro le fiamme c'è "una volontà precisa, un piano ben disegnato". Chi ha appiccato i fuochi, insomma, "sapeva quali erano le condizioni, sapeva che il vento di scirocco avrebbe impedito ai canadair di alzarsi e ne ha approfittato per raggiungere il suo obiettivo".

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