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Incesto in Campania, è scontro tra Garante e Curia di Napoli: "La Chiesa mente"

23 giugno 2016 | 13.38
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Incesto in Campania, è scontro tra Garante e Curia di Napoli:

E' scontro aperto tra la Curia di Napoli e il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Campania, che ha presentato nei giorni scorsi i risultati di una ricerca dalla quale emergeva che in alcune aree della Campania "l'incesto è elevato a normalità". In occasione della presentazione della ricerca, il Garante per l'infanzia della Campania Cesare Romano aveva stigmatizzato il comportamento della Chiesa di Napoli che, pur avendo concesso il patrocinio all'iniziativa, non avrebbe fatto pervenire alcun questionario di quelli da compilare in forma anonima e da distribuire tra enti, scuole e parrocchie.

Ieri l'ufficio stampa della Curia di Napoli ha diffuso la lettera del 12 luglio 2013 con la quale l'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, si rivolgeva al Garante spiegando che "la collaborazione della Curia può trovare manifestazione ed espressione nel Patrocinio morale dell'Arcidiocesi, che ben volentieri concedo all'iniziativa, per l'alta valenza morale e sociale".

La Chiesa, assicurava il cardinale Sepe, "attraverso le parrocchie non mancherà di svolgere un ruolo di ascolto e di sostegno alle persone e alle famiglie, privilegiando i percorsi educativi e di formazione per riaffermare la dignità della persona e il suo rispetto"; infine l'arcivescovo manifestava "il mio compiacimento per l'indagine, con l'augurio di risultati utili e con la speranza che il triste fenomeno non sia tanto incidente e radicato come si può temere".

A questa lettera, ha spiegato l'ufficio stampa della Chiesa napoletana, "in questi tre anni non ha fatto seguito alcuna ulteriore comunicazione, a riguardo, da parte del Garante o del suo Ufficio".

Oggi la controrisposta del Garante: "Se la Chiesa mente assassina una parte del mondo offendendo l'umanità ma soprattutto la verità - dichiara Romano - tutto mi sarei aspettato ma che la Chiesa mentisse in maniera becera proprio no. Dopo avere chiesto la collaborazione della Curia napoletana per l'indagine di abusi su minori in Campania, e dopo la disponibilità mostrata, ho inviato alla segreteria del vescovo i questionari da distribuire nelle parrocchie, ovviamente in forma anonima, con l'indicazione della data ultima di restituzione. Non giungendo alcun questionario compilato abbiamo sollecitato svariate volte la riconsegna, ma senza alcun esito".

Romano spiega di non avere "alcun interesse personale o istituzionale ad attaccare la Chiesa, ho rispetto profondo per tutte le religioni perché credo in Dio e nella libertà. Il mio unico interesse era ed è la tutela dei diritti delle persone di minore età".

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