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Combattimenti tra dogo argentini e cinghiali: 10 a giudizio

29 giugno 2016 | 14.48
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Combattimenti tra dogo argentini e cinghiali: 10 a giudizio

Organizzavano combattimenti tra cani di razza dogo argentini e cinghiali. Dieci persone sono state rinviate a giudizio dalla Procura di Urbino per uccisione e maltrattamento di animali, tra cui tre allevatori residenti nelle Province di Perugia e Milano, sei proprietari di cani residenti in Lombardia, Umbria e Campania. Alcuni di loro registravano i violenti combattimenti con telecamere e cellulari. Rinviato a giudizio anche il gestore di un allevamento di cinghiali dove il 3 maggio 2014 è avvenuto uno dei combattimenti: proprio grazie a un video registrato in quell’occasione è stato possibile accertare l’identità dei partecipanti e degli organizzatori.

L’operazione ha portato inizialmente ad una serie di perquisizioni a carico di alcuni allevatori, ripresi in video mentre addestravano cani che dilaniavano a morsi un cinghiale, all’interno di un’azienda agricola in provincia di Pesaro Urbino. Nel filmato sono stati identificati dalla Forestale tre noti allevatori della razza da combattimento mentre incitavano i cani ad attaccare la preda, sfinita e sanguinante, che tenevano bloccata per le zampe posteriori mentre i cani proseguivano gli attacchi.

Da cellulari e computer sequestrati sono emerse numerose immagini di dogo argentini gravemente feriti e cinghiali sbranati, dilaniati e appesi per le zampe posteriori per stimolare l’aggressività dei molossi. E’ stata accertata, inoltre, la morte di un cane durante un combattimento contro un cinghiale e almeno quattro casi, testimoniati da veterinari, di prestazioni mediche fornite a due allevatori per suturare gravi ferite che avevano riportato i cani. Gli uomini del Corpo Forestale hanno trovato inoltre un esemplare adulto di Dogo Argentino con evidenti cicatrici recenti che erano state appena medicate chirurgicamente.

Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore Simonetta Catani del Tribunale di Urbino e durate due anni, sono state condotte dal personale del Corpo forestale dello Stato della Sezione di PG del Tribunale di Urbino, insieme ai Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale di Pesaro Urbino, Perugia, Milano, Lecco, Pavia e del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli animali (NIRDA) di Roma. I responsabili sono accusati di maltrattamenti contro gli animali e rischiano da uno a tre anni e multe fino a 160mila euro.

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