Aveva allestito in cantina una vera e propria serra per coltivare piantine di marijuana, con tanto di lampade di riscaldamento a led, temporizzatori e dispositivi per il controllo di temperatura e luminosità. Il giovane, studente di biologia, particolarmente appassionato di botanica, era stato aiutato anche dal padre, finito anche lui in manette.
A insospettire gli agenti del Commissariato Primavalle è stato il continuo viavai di giovani presso l’abitazione, che iniziava già dalle prime ore della mattina. Sono iniziati così i servizi di appostamento, resi particolarmente difficili - come riferiscono i poliziotti - perché l'appartamento si trova in un agglomerato di case popolari densamente popolato. Ieri mattina è scattata l'irruzione degli agenti nell'abitazione.
Dopo un primo momento in cui hanno provato a negare, alla fine i due hanno ammesso le loro responsabilità accompagnando i poliziotti nel sottoscala. All’interno, oltre alla “grow box” che conteneva 15 vasi con piante di marijuana in avanzato stato di crescita, vi erano sacchi di terriccio, forbici e tutto il necessario per la potatura delle piante. In altri quattro vasi vi erano solo le radici delle piante, evidentemente già recise. All’esterno confezioni di fertilizzante ed una rete in tela a più scomparti per l’essiccamento.
La perquisizione è stata estesa anche all’abitazione: sul terrazzo gli agenti hanno trovato altre 5 piante di marijuana, varie piantine appena sbocciate, e numerosi semi. Inoltre, in casa sono state trovate alcune buste contenenti circa 200 grammi di “erba” essiccata, oltre ad una agendina in cui erano riportate scrupolosamente le date delle varie fasi della coltivazione, dalla semina alla crescita, al raccolto. padre e figlio sono stati arrestati e dovranno rispondere di produzione di sostanze stupefacenti al fine di spaccio.
