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Terremoto, domani al via lavori per by-pass ponte Amatrice

26 agosto 2016 | 21.12
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Amatrice (Foto Afp) - AFP
Amatrice (Foto Afp) - AFP

Inizieranno domani mattina i lavori per la realizzazione del by-pass del ponte in località Tre Occhi , lungo la statale 260, alle porte di Amatrice. Dopo aver provveduto a rimuovere manualmente le macerie, provocate dal violento terremoto, dalle abitazioni e lungo le strade e avere contribuito alla ricerca e al soccorso dei superstiti del terremoto, i militari dell’Esercito stanno provvedendo anche al ripristino della viabilità, fondamentale in questo momento per consentire il proseguimento dei soccorsi.

Il by-pass sarà realizzato in terrapieno e asfalto, aggirando l’attuale ponte ormai chiuso e inagibile. Questa la soluzione più rapida per consentire la riapertura di un tratto stradale considerato di importanza strategica in quanto consentirebbe di fare affluire ad Amatrice, da sud, ulteriori mezzi e materiali per il soccorso alla popolazione.

Lesionati anche altri due ponti nelle località vicine ad Amatrice, tra cui il ponte di Retrosi, non più in grado di sostenere la viabilità. Sono comunque in corso nuove ricognizioni da parte delle unità del Genio e della Protezione Civile per valutare le condizioni di transitabilità dei tratti stradali compromessi dal sisma.

Attualmente sono circa 700 gli uomini e le donne dell’Esercito che stanno operando nelle zone terremotate e più di 180 i mezzi (gran parte dei quali provenienti dalle unità del Genio). In particolare, nelle località di Rieti, Amatrice e Accumoli sono 124 i mezzi da trasporto e speciali impiegati: non solo bus e mezzi tattici quindi ma anche torri di illuminazione, gruppi elettrogeni, terne ruotate, pale caricatrici, escavatori cingolati, autocisterne, rimorchi e mezzi antincendio.

L’Esercito, grazie alla capacità “dual-use” di molti suoi reparti, è in grado d'intervenire in ogni momento, su tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale, in casi di pubblica utilità, come testimonia l’utilizzo dei militari dell’Esercito in occasione delle più recenti calamità naturali (alluvioni, terremoti, emergenze idriche) che hanno riguardato il territorio nazionale.

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