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Mafia, bengalesi vittime pizzo: "Libero Grassi un esempio per noi"

29 agosto 2016 | 10.22
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I bengalesi con Grasso e Orlando
I bengalesi con Grasso e Orlando

Ci sono anche i commercianti bengalesi che nei mesi scorsi avevano denunciato gli esattori del pizzo, facendone arrestare dieci, alla commemorazione per l'imprenditore palermitano Libero Grassi, in via Alfieri. I commercianti hanno stretto la mano ad Alice e Davide Grassi, i figli dell'imprenditore che venne ucciso 25 anni fa per essersi ribellato proprio al pizzo. I due fratelli li hanno abbracciati e ringraziati pubblicamente. I commercianti, che hanno delle botteghe in via Maqueda, a pochi passi dalla Stazione centrale, hanno poi incontrato il Presidente del Senato Pietro Grasso, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il Prefetto Antonella De Miro. Ma anche il Questore Guido Longo, che li ha seguiti fin dal primo momento, da vicino.

I dieci commercianti, lo scorso inverno, avevano trovato la forza di denunciare le vessazioni dei nuovi boss del pizzo. Lo scorso 23 maggio furono arrestate dalla Polizia di Stato dieci persone fra gli esponenti di un gruppo criminale che fa capo alla famiglia Rubino. Un clan di giovanissimi che aveva seminato il terrore fra gli immigrati. "Vi ringrazio a nome della città di Palermo", ha detto loro Leoluca Orlando, stringendo ai commercianti la mano. "Abbiamo bisogno di voi". E Alice Grassi: "Grazie a loro la via Maqueda è tornata a vivere".

Uno di loro, Shain, accetta di parlare con l'Adnkronos e spiega: "Siamo qui perché Libero Grassi si era opposto al pizzo proprio come abbiamo fatto noi. Purtroppo Grassi è stato ucciso. Per noi è un esempio di vita. Noi abbiamo deciso di denunciare perché non ce la facevamo più a vivere con quelle minacce e quelle vessazioni. Proprio come aveva fatto lui". "Continuavano a venire in negozio, a volte anche ogni giorno - dice - e facevano rapine o chiedevano soldi. Molti commercianti sono andati via per la paura. Ora, da quando sono stati arrestati, siamo in paradiso. Siamo felici di avere denunciato queste persone. Oggi lo rifaremmo ancora".

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