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Papa Francesco incontra familiari vittime di Nizza: "Ad assalti demonio rispondere con perdono"

24 settembre 2016 | 12.16
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(Afp)
(Afp)

"Si può rispondere agli assalti del demonio solo con le opere di Dio che sono perdono, amore e rispetto del prossimo, anche se è differente". Papa Francesco riceve nell'Aula Nervi i familiari delle vittime dell'attentato terroristico di Nizza del 14 luglio scorso. E ammonisce: "stabilire un dialogo sincero e relazioni fraterne tra tutti, in particolare tra quanti confessano un Dio unico e misericordioso, è una urgente priorità che i responsabili, sia politici sia religiosi, devono cercare di favorire e che ciascuno è chiamato ad attuare intorno a sé".

Il Papa invita alla conversione dei cuori: "Quando la tentazione di ripiegarsi su sé stessi, oppure di rispondere all’odio con l’odio e alla violenza con la violenza è grande, un’autentica conversione del cuore è necessaria. E’ questo il messaggio che il Vangelo di Gesù rivolge a tutti noi".

A inizio discorso, il Papa ha ricordato il dramma che si è vissuto lo scorso luglio con l'attentato sulla Promenade des Anglais: "con viva commozione incontro voi, che soffrite nel vostro corpo o nel vostro animo perché, una sera di festa, la violenza vi ha colpito ciecamente, voi o uno dei vostri cari, senza badare all’origine o alla religione. Desidero condividere il vostro dolore, un dolore che si fa ancora più forte quando penso ai bambini, persino a intere famiglie, la cui vita è stata strappata all’improvviso e in modo così drammatico". A ciascuno il Papa ha assicurato la sua "compassione, vicinanza e preghiera".

Il Papa ha pregato per le vittime: "Care famiglie, invoco il nostro Padre celeste, Padre di tutti, perché accolga con sé i vostri cari defunti, perché trovino presto il riposo e la gioia della vita eterna. Per noi cristiani, il fondamento della speranza è Gesù Cristo morto e risorto. Possa la certezza della vita eterna, che appartiene anche a credenti di altre religioni, esservi di consolazione nel corso della vita, e costituire un forte motivo di perseveranza per continuare con coraggio il vostro cammino quaggiù".

Il Pontefice ha ricordato anche i feriti nell'attentato: "Prego il Dio di misericordia anche per tutte le persone rimaste ferite, in certi casi atrocemente mutilate, nella carne o nello spirito, e non dimentico tutti coloro che per questo non sono potuti venire o sono ancora in ospedale. La Chiesa vi resta vicina e vi accompagna con immensa compassione. Con la sua presenza accanto a voi in questi momenti così pesanti da affrontare, essa chiede al Signore di venirvi in aiuto e di mettere nei vostri cuori sentimenti di pace e di fraternità".

"Il dramma che ha conosciuto la città di Nizza - ha aggiunto - ha suscitato dappertutto significativi gesti di solidarietà e di accompagnamento. Ringrazio tutte le persone che, immediatamente, hanno dato soccorso alle vittime, o che fino ad oggi, e di certo ancora a lungo, si dedicano a sostenere e accompagnare le famiglie".

In udienza nell'Aula Nervi ci sono anche rappresentanti della comunità ebraica e musulmana: "Penso naturalmente alla comunità cattolica e al suo vescovo, monsignor Andre Marceau, ma anche ai servizi di assistenza e al mondo associativo, in particolare all’associazione Alpes-Maritimes Fraternité, qui presente, che raccoglie rappresentanti di tutte le confessioni religiose, e questo è un segno molto bello di speranza. Mi rallegro di vedere che tra voi le relazioni interreligiose sono molto vive, e questo non può che contribuire ad alleviare le ferite di questi drammatici avvenimenti", ha detto il Pontefice pregando "per il vostro caro Paese e per i suoi responsabili, affinché si costruisca senza stancarsi una società giusta, pacifica e fraterna".

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