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Napoli, Dia confisca beni per oltre 11 milioni a imprenditore legato alla camorra /Video

27 settembre 2016 | 12.47
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Napoli, Dia confisca beni per oltre 11 milioni a imprenditore legato alla camorra /Video

La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli sta ultimando l’esecuzione di un decreto di confisca beni emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) nei confronti di un imprenditore aversano 71 enne, F. G.. Confiscati beni per oltre undici milioni di euro. Si tratta di società e fabbricati, aventi sede od ubicati principalmente nella provincia di Caserta, nonché diversi beni mobili e rapporti finanziari nella disponibilità diretta e indiretta del predetto, per un valore appunto di oltre 11 milioni di euro.

I beni, fa sapere la nota della Dia, nel luglio 2015, erano già stati sottoposti a sequestro in virtù del provvedimento del Tribunale in accoglimento di una proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della D.I.A..

"L' imprenditore edile, nel giugno del 2000 - spiega la medesima nota - era stato arrestato in esecuzione di O.C.C. in carcere, perché appartenente ad un’associazione per delinquere di tipo camorristico. F. G., nell’ambito del sodalizio aveva il compito di fornire continuo appoggio logistico agli affiliati, di nascondere armi, di riscuotere i proventi delle estorsioni, di reinvestire gli illeciti proventi delle attività del sodalizio. I collaboratori di giustizia, concordemente, lo hanno descritto come imprenditore organico al clan dei casalesi, fazione Zagaria, particolarmente attivo nella riscossione di tangenti e reinvestimento degli illeciti proventi".

"In tal senso, anche un’indagine risalente agli anni novanta da cui è emerso l’acquisto di un complesso immobiliare di Aversa (Ce), ex 'fabbrica Della Volpe', ad un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato, da parte di una società facente capo al destinatario dell’odierno provvedimento e ad altri sodali, proprio a testimonianza della capacità di intimidazione derivante dalla loro comune appartenenza al clan camorrista dei casalesi. Sempre in quegli anni, F.G - spiega la nota - è risultato attivo, insieme ad altri appartenenti all’organizzazione criminale di riferimento, nel settore dell’importazione di armi dalla ex Jugoslavia (tra cui fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati)".

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