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Pensione anticipata, come ottenerla senza penalizzazioni

30 settembre 2016 | 08.58
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A breve la pensione anticipata, ossia il trattamento che sostituisce la pensione d'anzianità, sarà affiancata da un nuovo sistema di anticipo pensionistico, noto come Ape. Questa prestazione consentirà di andare in pensione a 63 anni, con un massimo di 3 anni e 7 mesi di anticipo. Uscire prima del tempo sarà possibile grazie a un prestito bancario, la cui restituzione comporta delle penalizzazioni sulla pensione.

Nel caso in cui il pensionato non abbia compiuto 62 anni, ricorda il portale 'laleggepertutti.it, anche la pensione anticipata ordinaria comporterà delle penalizzazioni, a partire dal 2018. Sia per l'Ape sia per la pensione anticipata, però, è possibile ottenere la pensione senza penalizzazioni. Per quanto riguarda la pensione anticipata, attualmente non è prevista alcuna penalizzazione, nemmeno se ci si pensiona con meno di 62 anni d'età; i requisiti contributivi richiesti per ottenere il trattamento sono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

A partire dal 2018, però, sarà prevista una penalizzazione per chi si pensiona senza aver compiuto 62 anni. Il taglio dell'assegno sarà pari all'1% per ogni anno di anticipo della pensione, se il pensionato ha compiuto almeno 60 anni e al 2% per ogni anno che precede il compimento del 60esimo. Per non avere penalizzazioni sulla pensione è dunque necessario attendere il compimento del 62esimo anno di età, per chi matura tale requisiti dall'1 gennaio 2018.

Per ottenere l'anticipo pensionistico senza decurtazioni, invece, il discorso è più articolato. In base a quanto reso noto, per non subire tagli della pensione a causa della restituzione delle rate del prestito, sarà necessario appartenere alle seguenti categorie: lavoratori disoccupati di lungo corso, che hanno terminato la percezione di ammortizzatori sociali, invalidi, lavoratori che assistono un portatore di handicap grave ai sensi della legge 104, addetti a mansioni ad alto rischio infortunio, addetti a mansioni faticose e pesanti.

Per evitare il taglio della pensione sarà necessario anche che la futura pensione non superi 1.500 euro lordi mensili. Per altre categorie di lavoratori la penalizzazione non sarà azzerata, ma soltanto ridotta. I beneficiari della riduzione delle decurtazioni saranno i lavoratori in esubero a seguito di ristrutturazioni aziendali, che fruiranno del pagamento di un contributo da parte dell'impresa per coprire parte del prestito e gli iscritti alla previdenza complementare, che fruiranno di un anticipo della prestazione integrativa (Rita, ossia rendita integrativa anticipata) per coprire parte del prestito, oppure, a seconda dell'ammontare spettante, l'intero prestito.

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