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Ragazzo gay aggredito a Roma: "Non abbiate paura di denunciare"

30 settembre 2016 | 18.30
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Gerardo
Gerardo

La sua voce è rotta dell'emozione quando racconta davanti alla stampa l'aggressione omofoba subita lunedì scorso mentre passeggiava nei pressi di piazzale Flaminio a Roma (VIDEO). Gerardo, per gli amici Lerry, pugliese di 20 anni è stato afferrato per i capelli e trascinato in un vicolo. E' stato schiaffeggiato, preso a calci e pugni, insultato da tre ragazzi poco più grandi di lui. "Ti devi vergognare per quello che sei, quando ti guardi allo specchio sputati. A quelli come te, frocio di m..., riserveremo lo stesso trattamento. Se ti incontriamo di nuovo, ne prenderai altre". Gerardo sta male ma reagisce - a differenza della prima aggressione avvenuta a Foggia quando fu preso a sassate mentre si stava baciando con il suo compagno - e trova il coraggio di denunciare l'accaduto alla polizia.

Il padre di Gerardo non ha mai accettato la sua omosessualità. Dalla provincia di Foggia il giovane si è trasferito a Roma dove sta finendo gli studi commerciali e lavora come cameriere. Nei prossimi giorni dovrà riconoscere i suoi aggressori. Se li avesse davanti, lui non risponderebbe con degli insulti: "chiederei loro cosa li ha spinti ad aggredirmi e perché tanti pregiudizi. Direi loro che io amo come possono amare loro e, appunto, di non smettere mai di amare". Gerardo insiste sull'importanza di rivolgersi alle forze dell'ordine in casi di aggressione: "Non non abbiate paura di denunciare", dice.

Un atto doveroso secondo Francesco Spano, direttore generale dell'Unar, l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ricevere Gerardo - che ha incontrato questa mattina - "perché ciò che è avvenuto non può avere nessuna giustificazione". Incontrando la stampa subito dopo, Spano ha lanciato un appello perché si denuncino "senza indugi" episodi del genere: "Gerardo ha avuto coraggio e senso civico nel farlo, ha difeso i propri diritti". A giudizio di Spano serve una rivoluzione culturale: "il primo passo per invertire la tendenza è rendere le persone consapevoli dei propri diritti, innanzitutto del diritto alla propria integrità e alla propria autodeterminazione, renderle consapevoli del fatto che gli strumenti giuridici per contrastare atti criminali e violenti ci sono".

All'incontro era presente anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che sta fornendo supporto ed assistenza legale a Gerardo. "Episodi simili avvengono quotidianamente; il nostro numero verde riceve ogni anno oltre 20.000 racconti di discriminazione e di violenza denunciati da persone Lgbt di tutta Italia. Su 20 ragazzi dell'età di Gerardo soltanto uno, però, pensa di denunciare l'accaduto", sottolinea Marrazzo convinto che sia necessaria "al più presto una legge contro i reati di odio e violenza verso le persone lesbiche e gay che consenta l'immediata procedibilità d'ufficio di fronte aggressioni di questo tipo".

Spano ha regalato a Gerardo due libri: "una raccolta di poesia di Pier Paolo Pasolini, perché vorrei che comprendesse che non si deve mai avere vergogna di esprimere ciò che si è e ciò che si prova. E poi una copia della Costituzione italiana perché comprenda che nella nostra comunità c'è spazio per tutti. E tutti liberi di essere ciò che sono senza distinzione di razza, opinione politica, religione, orientamento sessuale. Se c'è una categoria che non avrà mai spazio nella nostra comunità è quella dei discriminatori e dei violenti". Secondo Spano "dobbiamo tutti giorni lavorare per costruire una società che sia realmente comprensiva, inclusiva, integrata come appunto dice la nostra Carta fondamentale".

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