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"Un lupo mi ha portato via la mia Carolina": allarme predatori a Massa Carrara

06 ottobre 2016 | 10.18
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(FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
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"Un lupo mi ha portato via la mia Carolina. Non si erano mai visti quassù". E’ disperato e visibilmente preoccupato Rolando Alberti, il pastore-letterato di Guadine, frazione della prima montagna di Massa Carrara, molto conosciuto per i suoi formaggi stagionati in grotta ma anche per la sua passione per la poesia.

Il suo gregge - 120 capi di capra di razza apuo-garfagnina - vive allo stato brado da sempre sulle Alpi Apuane: pascola indisturbato tra le alture delle Gobbie per molte ore al giorno. A Rolando basta un fischio per farle tornare all’ovile in fila, composte, tranquille. Almeno così è andata fino a quale giorno fa.

“Ho subito capito che qualcosa non andava. Ho sentito ululare e sono andato a vedere. Il gregge - racconta Rolando - era sparpagliato ed impaurito. Non ho più visto Carolina: una delle pecore a cui ero più affezionato. Ho ritrovato quello che ne rimaneva poco dopo. Altre due capre mancano ancora all’appello: a questo punto ho perso la speranza”.

E’ emergenza predatori anche sul versante massese delle Alpi Apuane. A lanciare l’allarme è Coldiretti di Massa Carrara che poco più di un mese fa era scesa addirittura in piazza, di fronte alla sede della Regione Toscana, per protestare contro la mancata applicazione della legge anti-ungulati e contro il ritardo dell’applicazione del piano di gestione del lupo approvato a livello nazionale.

Secondo la principale organizzazione agricola negli ultimi anni gli attacchi dei lupi sono raddoppiati: a marcare il passo è la Lunigiana, in particolare nei territori di Zeri, dove le predazioni sono frequenti e gli allevatori impotenti.

“Gli agricoltori - spiega Vincenzo Tongiani, presidente Coldiretti Massa Carrara - non devono fare solo i conti con cinghiali, daini, caprioli, storni e mufloni, devono anche difendersi dai lupi, canidi ed ibridi sempre più a loro agio anche in presenza dell’uomo. Gli attacchi sono all’ordine del giorno ma le risposte sono inefficaci”.

Uno studio del Centro Interuniversitario di ricerca sulla selvaggina ha rilevato, nell’anno 2015, la presenza in Toscana di 109 branchi di lupi per un totale di oltre 600 individui. Lo scorso anno sono state 25 le domande di indennizzo in seguito ad attacchi di lupi presentate dagli allevatori apuo-lunigianesi per un ammontare di quasi 40mila euro di danni, poco meno del 10% dei risarcimenti erogati a livello regionale (281 domande e 527mila euro complessivi).

“Il rimborso dei danni può essere solo una misura provvisoria; occorre iniziare a gestire il fenomeno per controllarlo e mettere in sicurezza gli allevamenti che, diversamente, sono destinati a chiudere. A livello nazionale - spiega ancora Tongiani - è stata definita una proposta di piano di gestione del lupo. E’ necessario accelerare l’approvazione del provvedimento che dovrebbe prevedere strumenti e modalità più efficaci per difendere gli allevamenti dagli attacchi degli animali predatori”.

“Nessuno vuole abbattere i lupi perché hanno sempre convissuto con i pastori – conclude il pastore-letterato di Guadine, Alberti – ma è indispensabile che la loro presenza sia sostenibile. La presenza sul versante di Massa non mi fa più dormire sereno”.

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