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Sicilia: chiude l'unica libreria di Taormina

17 ottobre 2016 | 19.18
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La libreria di Taormina
La libreria di Taormina

Chiude l'unica libreria di Taormina, la perla dello Ionio che nel maggio del 2017 ospiterà i più potenti del mondo. Alla fine, Santina Bucolo e la figlia Antonella Ferrara, vulcanica ideatrice del Taobuk Festival, si sono dovute arrendere. Le due donne, entrambe appassionate libraie, hanno portato avanti per anni la storica e unica libreria di Taormina, attiva fino a qualche giorno fa in Corso Umberto, il corso principale dello struscio taorminese. "Una volta cessato il contratto dismettere la locazione è stato necessario per la richiesta di una cifra non più sostenibile in rapporto ai proventi dell’attività", dicono le due libraie sconsolate. Così la Libreria Bucolo è rimasta senza casa. "A nulla sono valse le tante dimostrazioni di solidarietà - dicono ancora - E ininfluente, nella risoluzione della vicenda, è stato il successo di Taobuk, il festival letterario ideato da Antonella Ferrara proprio a Taormina, come naturale conseguenza dell’amore per la letteratura che anima la sua famiglia".

Proiettate verso una soluzione ancora possibile, Santina Bucolo e Antonella Ferrara "ringraziano dell’appoggio morale ricevuto in una nota dai risvolti sociali e soprattutto umani, che ripropone la necessità di trovare efficaci sostegni a baluardo della Cultura". "Mentre ci accingiamo a sgomberare gli scaffali che erano pieni di libri per far posto al vuoto che ne viene fuori, pensiamo sia giusto e doveroso fermarci un attimo per dire grazie ai tanti clienti e amici della libreria che ci hanno sostenuto, appoggiato e consigliato nella speranza condivisa che non si arrivasse a questo punto - si sfogano - Si tratta dell’ennesima storia che nessuno vorrebbe mai raccontare e nessuno vorrebbe mai sentire: una libreria - per di più la sola del circondario in un raggio di 40 km - costretta alla chiusura".

"Ci portiamo dietro una storia fatta di generazioni di clienti, segnata da un passaggio del testimone di lettori da genitori a figli, nel segno dell’amore comune verso i libri. Spesso, anzi, con soddisfazione ancora maggiore, non ci siamo stupite di vedere piccoli lettori diventare ambasciatori dei libri e coinvolgere i propri genitori nel loro amore per la lettura - aggiungono - Desideriamo ringraziare l’intera Città per le tante dimostrazioni di vicinanza, per aver testimoniato con la propria voce e il proprio impegno che quando chiude una libreria è una sconfitta di tutti, per aver ricordato che i libri e le librerie sono dei beni fragili e che il diritto di salvaguardare una libreria è un diritto a tutela dei cittadini, della nostra memoria e della nostra identità".

'Chiudiamo dopo 18 anni di attività un luogo simbolo della letteratura'

"Chiudiamo dopo 18 anni di attività a Taormina, luogo simbolo della letteratura per aver accolto ed ispirato intellettuali, scrittori ed artisti in ogni epoca; chiudiamo dopo che dall’amore per i libri della nostra famiglia è nato Taobuk, il Festival Internazionale del Libro di Taormina, che ha reso i libri una fonte di condivisione e di confronto tra le persone ed un veicolo di interscambio di idee e progetti comuni - dicono Santina Bucolo e Antonella Ferrara - Così è stato nelle passate sei edizioni del Festival e così continuerà ad essere nelle prossime. I nostri clienti, gli amici e i frequentatori della libreria sono così diventati il primo nucleo del pubblico del Festival e ne sono stati ambasciatori a loro volta. I libri, dai nostri scaffali, si sono trasferiti per le splendide strade, le vie e le piazze di Taormina, creando dibattito, facendo circolare idee, animando il confronto. Questa è stata e continua ad essere la nostra più grande soddisfazione e l’attestazione del ruolo di promozione sociale e culturale che la libreria ha sempre voluto svolgere, a beneficio di tutti".

"Purtroppo l’affetto e la vicinanza di tanti non bastano ad impedire che la libreria, proprio in questi giorni, chiuda battenti. E tuttavia non intendiamo arrenderci, vogliamo essere ottimiste e fiduciose in una soluzione alternativa. Ce ne andiamo, sapendo che i libri non hanno, da soli, il potere di resistere alla dura prova di questo tempo e delle sue logiche economiche, ma consapevoli di aver reso un servizio alla Città e di lasciare un’eredità importante, fatta di consapevolezza, di condivisione, di sostanza comune. Grazie di cuore per aver fatto parte della nostra storia", concludono.

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