Il Dalai Lama è da oggi cittadino onorario della città di Milano. L'onorificenza gli è stata conferita dal presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè in occasione dell'incontro al Teatro degli Arcimboldi. "Esistono uomini la cui vita è un insegnamento, uomini che hanno rifiutato il principio della guerra e del sangue a favore del dialogo. La storia della nostra città è una storia di pace e dialogo" ha detto Lamberti.
La motivazione del riconoscimento fa riferimento alla "alta testimonianza spirituale", al fatto che il Dalai Lama sia "punto di riferimento per le tradizioni del buddismo nel mondo". Il 14esimo Dalai Lama è un "fervente fautore del dialogo tra i popoli e tra scienziati, filosofi, teologi e leader spirituali" si ricorda nella motivazione che in un altro passaggio mette in evidenza come "per la risoluzione dei più gravi problemi contemporanei è stato di ispirazione al dibattito civile e politico".
Il Dalai Lama è atterrato all'Aeroporto di Linate per la sua tre giorni milanese. A riceverlo il sindaco Beppe Sala, con il quale si è intrattenuto per un breve colloquio. Quindi, in auto, si è spostato per raggiungere Piazza Fontana dove ha sede l'arcivescovado per il primo appuntamento ufficiale. Accolto dal cardinale Angelo Scola ha ricevuto in dono una sciarpa bianca, che ha prima baciato e poi indossato, ha salutato la delegazione che lo accoglieva e ha detto: "Sono molto felice di essere qui".
Per il Dalai Lama le proteste annunciate da parte delle comunità cinesi a Milano per la sua visita sono "un fatto molto normale, avviene sempre" e alcune sono addirittura "organizzate apposta dalle ambasciate cinesi per creare questo tipo di problematiche". "Proteste da parte di cinesi ci sono sempre, ma dalla mia parte io non promuovo l'indipendenza del Tibet. Anzi, noi vogliamo restare insieme alla comunità cinese, ma ci sono molti testardi che dicono che io sono separatista, ma non lo sono".
