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Terremoto, Cnr-Ingv: "Dopo ultimi eventi suolo si è abbassato di 18 cm"

29 ottobre 2016 | 16.49
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Un'abitazione di Visso dopo il terremoto del 26 ottobre (Fotogramma)
Un'abitazione di Visso dopo il terremoto del 26 ottobre (Fotogramma)

Ricercatori del Cnr e dell'Ingv, attraverso l’utilizzo di immagini radar del satellite giapponese Alos 2, hanno rilevato le deformazioni del suolo provocate dagli eventi sismici del 26 ottobre scorso che hanno colpito le province di Macerata e Perugia. Il campo di deformazione rilevato, fanno sapere, si estende per circa 20 Km in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 cm.

“Utilizzando i dati del satellite giapponese Alos 2, il team di ricercatori di Cnr-Irea e Ingv ha misurato anche in questa occasione e con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando l'interferometria differenziale”, spiega Riccardo Lanari, direttore del Cnr-Irea. “In questo caso, la banda di frequenze utilizzate (banda L) dal radar operante a bordo del satellite Alos 2 ci ha consentito di rilevare le deformazioni del suolo nonostante la zona colpita sia particolarmente coperta da vegetazione", continua.

"Tali deformazioni - prosegue - si verificano circa 8 chilometri più a Nord, rispetto alle deformazioni provocate dal terremoto di Amatrice del 24 agosto e caratterizzano una zona che si estende per circa 20 km in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 cm (corrispondenti a 22 centimetri di allontanamento, rispetto alla linea di vista del radar) in corrispondenza dell’area di Vallestretta”.

“I movimenti del suolo misurati dal satellite, insieme ad altri dati geologici e sismologici, sono ora in corso di analisi per elaborare dei modelli fisico-matematici tramite i quali sarà possibile individuare la faglia sorgente del terremoto e caratterizzarne l'attività profonda - spiega Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell’Ingv - I primi risultati sembrano indicare che la faglia attivata il 26 ottobre faccia parte della stessa struttura geologica che ha causato il terremoto di Amatrice. Il piano di faglia quindi è inclinato verso ovest di circa 50°, si colloca tra 10 e 3 chilometri di profondità, e non raggiunge la superficie”.

“A partire dalla sequenza di Colfiorito nel 1997 i dati satellitari radar sono stati utilizzati molte volte in Italia per individuare sorgenti sismiche e vulcaniche, grazie anche alle tecniche sviluppate dai ricercatori del Cnr-Irea, che oggi sono all'avanguardia nel panorama internazionale”, conclude.

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