"Guardarsi allo specchio e non riconoscersi è la cosa più difficile da affrontare ogni mattina, è questo l'omicidio di identità. Ho ancora dei limiti a stare tra la gente, ma vincerò anche questa battaglia". Lo ha detto Carla Caiazzo, la donna di 38 anni che a febbraio scorso fu data alle fiamme dal suo ex compagno, Paolo Pietropaolo, condannato pochi giorni fa a 18 anni di reclusione per tentato omicidio.
Carla è intervenuta telefonicamente all'incontro organizzato dal Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, con la Commissione regionale Pari opportunità, dal titolo "Femminicidio e violenza sulle donne: tra comunicazione e informazione, la responsabilità delle parole" in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Carla ha ribadito la sua ferma intenzione di impegnarsi in prima persona per sensibilizzare sull'argomento e per dare supporto ad altre donne vittime di violenza: "Non potrò farlo da dietro le quinte - ha detto - dovrò esserci e presenziare. Sto lavorando sulla mia persona, un passo alla volta, perché devo essere lì in prima linea".
Ha parlato poi delle difficoltà economiche legate alle cure e ai numerosi interventi chirurgici ai quali è stata sottoposta in questi 9 mesi: "Ho bisogno di un sostegno economico, sto affrontando tutto da sola con le mie possibilità. I costi sono alti e sto facendo anche questo sacrificio. Ci sono certamente cicatrici incancellabili che mai andranno via, ma con un supporto economico per noi sarebbe più semplice alleggerire il percorso interiore. Ma finora - ha concluso - ho sentito solo tante parole e promesse, di consistente non è arrivato niente".