L'incertezza sul futuro politico di Genova domina il post-Referendum ligure dove, all'indomani della sconfitta del fronte del Sì ora ci si concentra sul tema delle prossime amministrative di primavera. "Fare chiarezza", principalmente in merito ad un possibile Doria-bis e alla ricandidatura dell'attuale sindaco, al momento solo un'ipotesi, la richiesta del Pd genovese, che in questi anni ha sostenuto la maggioranza a Tursi del primo cittadino.
Ma anche dialogare su programmi e visioni per la città di domani, prima di eventuali alleanze, come invece chiede la Sinistra extra Pd. Questi gli obiettivi nel centrosinistra cittadino che dovrà scegliere se presentarsi unito per affrontare un M5S uscito rafforzato dal voto referendario.
"Appuntamento attesissimo che aspettiamo dal 2012, oggi siamo più solidi, più forti e consapevoli, i cittadini ci conoscono, abbiamo acquisito esperienza nelle istituzioni da condividere anche con chi dal Movimento ha vinto a Torino e Roma", ha spiegato Alice Salvatore, consigliere regionale del M5S in Liguria.
"Ci apprestiamo a dare delle risposte ai cittadini genovesi", ha sottolineato ricordando l'esordio del M5S alle amministrative genovesi del 2012 quando "eravamo già in bilico per andare al ballottaggio - ha aggiunto - e, quindi, poter vincere anche in un periodo in cui il movimento aveva ancora percentuali bassissime. Era stato già allora un risultato straordinario, con il 13% quando ci davano al 5-6%".
"Noi stiamo aspettando da tantissimo tempo di capire quali sono le intenzioni del sindaco uscente Doria - ha ribadito invece Raffaella Paita, consigliere regionale Pd e membro della direzione nazionale del partito - il Pd ha il diritto di capire come impostare la nuova tornata elettorale, con quale alleanza".
"Il Partito - ha sottolineato - ha già detto che vuole avere queste alleanze però per farlo abbiamo bisogno di avere chiarezza, rispetto alle posizioni e alle ambizioni che sono in campo. È importantissimo continuare il dialogo a sinistra ma anche al centro, per avere una coalizione il più possibile forte sia a Genova che alla Spezia, ma dobbiamo anche sapere quali sono gli attori in campo".
"Per quanto riguarda Genova credo manchi la politica - ribadisce invece Gianni Pastorino, consigliere regionale ligure di Rete a Sinistra - Non ho problemi a parlare di alleanze, se prima si intavola una discussione sui punti fondamentali: il funzionamento della macchina comunale, la distribuzione delle aree produttive della città, il rapporto tra città e porto, mobilità e nettezza urbana. Su questi temi Genova può vivere o morire".
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