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Cocaina tagliata con farmaco anti cancro, 35 arresti nel Foggiano

14 dicembre 2016 | 17.38
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Per tagliare la cocaina veniva utilizzato il Levamisolo, un farmaco antineoplastico usato per il trattamento del cancro del colon e come antiparassitario in veterinaria che ha anche degli effetti negativi sulla salute. Il dato allarmante e sconcertante è emerso dalle indagini dalle analisi di laboratorio effettuate sulla droga sequestrata nell'ambito dell'inchiesta che ha portato oggi i carabinieri del Comando provinciale di Foggia ad arrestare 35 persone accusate di gestire lo spaccio degli stupefacenti nell’area a nord della provincia compresa tra i comuni di San Severo, Lesina e San Nicandro Garganico.

In particolare, come si evince dal Bollettino del Laboratorio Tossicologico di riferimento nazionale della Seconda Università di Napoli, "l'ingestione di cocaina adulterata con Levamisolo può ridurre notevolmente i globuli bianchi sopprimendo la capacità dell’uomo di combattere le infezioni, sviluppando rapidamente infezioni anche fatali''.

Alcuni degli indagati, nel corso delle intercettazioni, si vantavano di movimentare la cosiddetta 'Lemon Haze', ovvero una marijuana 'pregiata', dal sapore intenso e deciso che ricorda il limone ed è in grado di provocare degli effetti potenziati dal punto di vista psichedelico, soprattutto sull’aspetto della socialità e della creatività.

I militari del capoluogo dauno hanno eseguito 35 ordinanze cautelari (20 in carcere, 12 ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), unitamente ai colleghi del Comando Provinciale di Bari, del Nucleo Elicotteri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno nei territori di San Severo, San Nicandro Garganico, Foggia, e Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona).

Sono ritenuti responsabili di numerosi episodi di spaccio e uno di loro, il principale protagonista dell'attività investigativa, anche del reato di estorsione ai danni di un suo abituale acquirente. La maxi operazione trae origine da una indagine condotta dal Nucleo Investigativo, coordinato dai sostituti della Procura della Repubblica di Foggia Alessio Marangelli e Andrea Di Giovanni.

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