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Meningite, caso sospetto ad Andria: ragazza 17enne in rianimazione

07 gennaio 2017 | 11.38
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Nuovo caso di sospetta meningite ad Andria dove una 17enne è stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Bonomo della città pugliese. "Sono state avviate indagini - precisa la Asl Bat in una nota - per capire se la giovane è stata colpita da meningite ed eventualmente di che tipo". La ragazza, le cui condizioni sono stabili, è arrivata in pronto soccorso l'altro ieri sera e dopo i primi accertamenti è stato avanzato il sospetto di meningite, ancora non accertato.

“In attesa di ricevere informazioni certe - sottolinea ancora la Asl -  tutti i contatti diretti e i medici che sono entrati in contatto con la ragazza sono stati già sottoposti a profilassi antibiotica. La ragazza non era stata sottoposta a vaccinazione. Per la giornata di lunedì è stato anche programmato un incontro con i docenti, i genitori e gli alunni della scuola frequentata dalla ragazza per un confronto diretto con i medici dell'Ufficio di Igiene".

"Non c'è nessun collegamento tra il caso di Andria, anche se non confermato, e quello di Barletta dei giorni scorsi che, ribadiamo, è un caso di meningite virale e non batterica - dice Ottavio Narracci, direttore Generale Asl Bat - quindi invitiamo i cittadini a mantenere la calma poiché non c'è nessuna epidemia. Un certo numero di meningiti nella popolazione pugliese, soprattutto durante il periodo di picco influenzale, è comunque atteso".

"Il servizio di vaccinazioni - continua Narracci - resta a disposizione della popolazione per dare informazioni e per fare la vaccinazione, ma ricordiamo che la stessa è raccomandata soprattutto a pazienti immunocompromessi, cronici e fragili. Non ci sono urgenze e non c'è fretta: chi vorrà sottoporsi spontaneamente a vaccinazioni potrà farlo nei prossimi giorni".

LIEVI MIGLIORAMENTI PER PAZIENTI DI TREVISO E AVEZZANO - Lievi miglioramenti si registrano per i pazienti ricoverati per forme diverse di meningite a Treviso in Veneto e ad Avezzano in Abruzzo, stazionarie le condizioni dell'84enne ricoverato sempre in Abruzzo, nella Rianimazione dell'ospedale di Sulmona. Per il 47enne ricoverato all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, colpito da meningite da meningococco di tipo C, la prognosi è tuttora riservata e le condizioni permangono gravi, ha spiegato ieri la struttura sanitaria, "ma i valori clinici del paziente stanno lentamente indirizzandosi alla normalità". Il Dipartimento di prevenzione, intanto, ha già completato l'identificazione dei contatti stretti ed è stata sottoposta a profilassi una quindicina di persone tra familiari, colleghi di lavoro e amici intimi.

"Si tratta di un caso isolato - ha tenuto a precisare il direttore generale Francesco Benazzi dell'Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana - non c'è alcun motivo di allarme per la popolazione che, per qualsiasi dubbio può rivolgersi tranquillamente al proprio medico di famiglia. La singolarità del caso, isolato, non fa ritenere opportuna una corsa alla vaccinazione. Per maggior tranquillità della popolazione è disponibile un numero telefonico (0422 323866), dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30".

"Per identificare sia il tipo di meningite che il ceppo del meningococco che ha colpito il paziente, giunto in ospedale con parametri estremamente alterati per quanto riguarda la coagulazione, abbiamo applicato la tecnica di biologia molecolare direttamente sul sangue evitando un prelievo spinale - ha aggiunto Roberto Rigoli, direttore del Dipartimento di patologia clinica del Ca' Foncello - Abbiamo già contattato i colleghi dell'università di Firenze per capire eventuali affinità tra questo ceppo e quello individuato in Toscana".

"La nostra Ulss registra, mediamente, 2-3 casi di meningite l'anno - ha spiegato Giovanni Gallo, direttore del Servizio igiene pubblica alla Ulss 2 Marca Trevigiana - Negli ultimi 4 anni abbiamo registrato 10 casi, tutti isolati e senza casi secondari. In proporzione con la popolazione sono dati minimi in linea con la media nazionale. Il contagio, dovuto quasi esclusivamente a portatori sani, è estremamente difficile considerato che il batterio resiste nell’ambiente circa due minuti".

Lievemente migliorate anche le condizioni della donna marsicana di 51 anni, ricoverata da mercoledì scorso nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Avezzano, per una forma piuttosto rara ma non contagiosa di meningite, la listeria monocytogenes. La paziente, assistita dall’équipe guidata da Maurizio Paoloni, "resta in prognosi riservata e in pericolo di vita e viene trattata con terapia antibiotica", ha comunicato l'Asl 1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila. I medici mantengono dunque "una posizione di grande prudenza sull'evoluzione del quadro clinico".

Forma non contagiosa - meningite pneumococcica - anche per l'84enne ricoverato in Rianimazione all'ospedale di Sulmona dal 28 dicembre scorso. Il paziente, in condizioni stazionarie, "resta in prognosi riservata: persiste l'infezione e lo stato febbrile ma respira in modo autonomo ed è cosciente - ha spiegato l'Asl 1 - Proseguono i trattamenti terapeutici".

Ed è ancora in gravi condizioni l'anziana donna colpita dalla meningite a Palermo, ma non c'è alcun rischio di contagio. La donna, una settantenne, è ricoverata all'ospedale Cervello di Palermo per una meningite da pneumococco, una forma meno pericolosa e non invasiva. La paziente sta seguendo le terapie adeguate ed è tenuta sotto costante monitoraggio. Sia l'ospedale che l'Asp di Palermo, dopo il ricovero, hanno sottolineato che non c'è alcun rischio contagio, in quanto la forma da pneumococco è meno pericolosa della forma di meningite da meningococco.

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