"Ignazio Marino non ha mai utilizzato risorse pubbliche per finalità private, ma semmai più volte si è verificato il contrario". Così gli avvocati Enzo Musco e Franco Moretti, legali dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, spiegano le motivazioni depositate dal Gup di Roma Pierluigi Balestrierei della sentenza di assoluzione dalle accuse di peculato, truffa e falso nell'ambito del processo sul caso scontrini e le consulenze della Onlus Imagine.
"La sentenza parte dall'esame dell'imputazione di truffa ed esclude categoricamente nel merito che Marino - continuano gli avvocati dell'ex primo cittadino della Capitale in una nota - sia potuto venire a conoscenza di quei marchingegni che l'hanno determinata e della quale ha beneficiato Pignatelli. La sentenza esclude altresì qualunque coinvolgimento e qualunque consapevolezza di Marino rispetto alla falsità delle firme apocrife a suo apparente nome apposte in calce a tutti i giustificativi di spesa".
"Esclude altresì in maniera altrettanto categorica la sussistenza del peculato con riferimento a tutte le cene contestate: sia rispetto alle sette di iniziale attenzione mediatica sia rispetto alle ulteriori quarantanove successivamente aggiunte nel corso delle indagini. L'onestà di Marino - hanno concluso i suoi difensori, richiamando la rigorosissima motivazione della sentenza - è stata dimostrata con abbondanza di argomenti e siamo pertanto pienamente soddisfatti".