La vicenda di cyberspionaggio ai danni alcuni politici italiani di spicco continua a far discutere. Enrico Mentana è intervenuto su Facebook, ponendo alcuni significativi dubbi legati a questa inchiesta:
"Fatemi capire - scrive - per nove mesi abbiamo spiato e intercettato un signore che con la sorella spiava e intercettava metà della classe dirigente italiana, cellulare del premier compreso, non abbiamo allertato gli interessati e ora non siamo in grado di dire cosa aveva in mano costui e a chi lo ha eventualmente passato? Ma l'interesse nazionale non esiste più? Cioè, poniamo: l'ingegner Occhionero cattura un documento vitale per la nostra difesa e per la nostra economia, diciamo a giugno, e davanti al pm e alla polizia postale che lo controllano lo usa, lo incamera o lo vende, e comunque quel documento resta nella sua disponibilità per sei mesi, poi al momento dell'arresto riesce perfino a distruggerlo? Ma come è stata condotta questa inchiesta?".