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Papa Francesco: "Dio tocchi il cuore dei mafiosi perché cambino vita"

23 gennaio 2017 | 12.32
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(Fotogramma)
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''Dio giusto e misericordioso tocchi il cuore degli uomini e delle donne delle diverse mafie affinché si fermino, smettano di fare il male, si convertano e cambino vita''. E' l'invocazione che Papa Francesco lancia al termine dell'udienza nella sala del Concistoro del palazzo Apostolico in Vaticano ai membri della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo guidati dal procuratore Franco Roberti. ''Il denaro degli affari sporchi e dei delitti mafiosi è denaro insanguinato e produce un potere iniquo'', sottolinea il Pontefice.

Il Papa esorta tutti i componenti della Dna ad avere ''sempre la forza di andare avanti, di non scoraggiarvi ma di continuare a lottare contro la corruzione, la violenza, la mafia e il terrorismo'', assicurando di essere ''consapevole del fatto che il lavoro che voi svolgete comporta anche il rischio della vita o altri pericoli per voi e per le vostre famiglie e, proprio per questo, richiede un supplemento di passione, di senso del dovere e di forza d'animo''.

'' Il fenomeno mafioso, quale espressione di una cultura di morte, è da osteggiare e da combattere: esso - continua il Pontefice - si oppone radicalmente alla fede e al Vangelo, che sono sempre per la vita''.

Il Papa ricorda che ''quanti seguono Cristo hanno pensieri di pace, di fraternità, di giustizia, di accoglienza e di perdono. Quando la linfa del Vangelo scorre nel discepolo di Cristo, maturano frutti buoni ben riconoscibili anche all'esterno, con corrispondenti comportamenti di amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé''.

Il Pontefice ringrazia ''le tante parrocchie e associazioni cattoliche che sono testimoni di questi frutti. Esse svolgono un encomiabile lavoro sul territorio finalizzato alla promozione culturale e sociale della gente, volta a estirpare progressivamente dalla radice la mala pianta della criminalità organizzata e della corruzione. La Chiesa - assicura il Papa- è prossima a quanti vivono situazioni drammatiche e hanno bisogno di essere aiutati a uscire dalla spirale della violenza e rigenerarsi nella speranza''.

''Mafia, camorra e 'ndrangheta, le tre grandi organizzazioni criminali di stampo mafioso, sfruttano carenze economiche, sociali e politiche, trovando un terreno fertile per realizzare i loro deplorevoli progetti'', denuncia Francesco ai membri della Dna, guidati dal procuratore Franco Roberti, che il Papa ringrazia e incoraggia ''per la vostra attività difficile e rischiosa ma quanto mai indispensabile per il riscatto e la liberazione dal potere delle associazioni criminali che si rendono responsabili di violenze e sopraffazioni macchiate da sangue umano''.

Per il Pontefice, dunque, ''a complemento e rafforzamento della preziosa opera di repressione, occorrono interventi educativi di ampio respiro rivolti in particolare alle nuove generazioni''. A questo scopo, ''le diverse agenzie educative tra cui le famiglie, le scuole, le comunità cristiane, le realtà sportive e culturali, sono chiamate a favorire una coscienza di moralità e di legalità orientata a modelli di vita onesti, pacifici e solidali che a poco a poco vincano il male e spianino la strada al bene. Si tratta -spiega il Papa- di partire dalle coscienze per aprire alla speranza di un mondo migliore''.

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