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"Solo in 25 a scavare", la denuncia degli 'eroi' di Rigopiano

23 gennaio 2017 | 16.19
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"I nostri colleghi ci hanno telefonato inferociti perché nella nottata tra il 21 e il 22 gennaio sono stati lasciati solo 25 vigili del fuoco ad operare all'Hotel Rigopiano nonostante le 24 persone ancora disperse. E molti di quei pompieri erano all'hotel sin da giovedì 19, il primo giorno, esausti, alcuni hanno dovuto indossare calzature e guanti propri perché quelli in dotazione non erano adatti al gelo. Come sindacato abbiamo raccolto le tante lamentele dei colleghi vigili del fuoco, che sono stati tenuti fermi nei comandi e scalpitano per intervenire, tra cui i nuclei Gos con speciali macchine operatrici per le macerie e i nuclei Saf attrezzati per ghiaccio e neve, richiesti solo giorni dopo". Lo denuncia Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco.

"Su uno scenario del genere - spiega Brizzi - mi sarei aspettato che il ministero dell’Interno inviasse almeno 200 vigili del fuoco nelle immediate adiacenze dell'Hotel, per una azione massiccia e fulminea, tenuto conto anche della necessità di dare continui cambi a chi, di volta in volta, si trovi ad essere esausto, altro che lasciarne solo 25 di notte, un numero inadatto e irrisorio, quei colleghi sono degli eroi, i salvataggi sono stati possibili grazie alla loro tenacia". "Per questo - avverte - chiediamo quale sia il motivo di tanta parsimonia di uomini e mezzi, augurandoci che non sia dovuto a risparmi di spesa perché sarebbe oltremodo aberrante".

"Stride anche il confronto tra i pochi pompieri e - chiosa - il numero elevato dei volontari del soccorso alpino accorsi in loco, circa 200 ci dicono. Se si considera che il Corpo nazionale dei vigili del fuoco è l’organo che deve, sotto la responsabilità del ministro dell’Interno, garantire l’immediato e ottimale soccorso pubblico in tutti gli scenari in cui la vita degli italiani è in pericolo, questa sproporzione tra Stato e volontari è anomala fino a che ci sono potenziali vite da salvare e sembra indicare un fallimento di chi gestisce la cosa pubblica, perché qui non si tratta di attività di protezione civile, ma di vero e proprio soccorso pubblico".

"Ecco perché chiedo direttamente al ministro dell'Interno Minniti e al capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Frattasi - sottolinea - un immediato accertamento dei fatti e la rimozione di chi, al vertice dei vigili del fuoco, ha lasciato solo 25 vigili del fuoco nella notte a Rigopiano e di chi non si è posto per tempo il problema che chi opera in questi scenari lo deve fare in numero adeguato, con una dotazione di vestiario adeguata e con un immediato supporto operativo di specialisti e logistico". "Il merito dei salvataggi è tutto dei nostri uomini e non di chi era al caldo e se ne fregia in televisione", conclude.

REPLICA - "Testate giornalistiche hanno oggi riportato le affermazioni, di provenienza di alcune sigle sindacali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, circa la presunta insufficienza delle unità specializzate del Corpo nelle attività di ricerca e recupero che si stanno svolgendo presso l’Hotel Rigopiano di Farindola. Al riguardo, si precisa che il contingente e i mezzi impiegati sul sito in questione costituiscono un dispositivo assolutamente adeguato allo sforzo operativo in atto e tengono conto della complessità degli interventi che il severo scenario pescarese continua a proporre ai soccorritori". E' quanto sostiene il Dipartimento del Vigili del Fuoco dopo la denuncia del Conapo sulle "insufficienze" nella prima emergenza all'Hotel Rigopiano.

"In particolare, le unità Usar (Urban Search and Rescue) concentrate nello scenario operativo sono 73, fatte convergere, nelle ultime 24 ore, dai reparti del Veneto e della Lombardia, in avvicendamento di quelle, di pari numero, della Toscana e del Lazio che hanno operato fin dal primo momento - sottolinea la nota del Dipartimento del Vigili del Fuoco -. A queste unità, a cui è affidata la ricerca sotto le macerie e il recupero delle persone coinvolte nel crollo, se ne aggiungono altre in concorso, quali, in particolare, quelle cinofile e quelle con formazione specifica per interventi in valanga".

"Inoltre, lo sforzo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che vede complessivamente impegnate 165 unità, con un dispositivo h24, tramite opportune turnazioni che permettono il necessario recupero psico-fisico del personale, è coordinato sul posto dal direttore centrale per l’Emergenza e il Soccorso Tecnico, Giuseppe Romano, che affianca il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico. Una concentrazione in loco numericamente superiore di personale e mezzi dei Vigili del fuoco non solo non servirebbe ad accelerare le ricerche, ma rischierebbe di rivelarsi addirittura pregiudizievole in relazione alle caratteristiche del sito e alle criticità che si stanno affrontando". "Si assicura, in conclusione, che vi è stata, da parte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, una mobilitazione del tutto commisurata alle gravissime esigenze operative, senza alcuna sottovalutazione e senza alcun risparmio di risorse, come, peraltro, questa amministrazione ha sempre fatto in ogni altra emergenza con risultati sempre apprezzati", conclude il Dipartimento.

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