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L'immagine sacra si rinnova: arrivano i santini 2.0

04 marzo 2017 | 14.50
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L'immagine sacra si rinnova: arrivano i santini 2.0

Anche l'immagine devozionale si evolve nell'era 2.0 e così i santini vengono reinterpretati in chiave contemporanea. Accadrà a Vicenza, dall'11 al 14 marzo prossimi, alla diciassettesima rassegna di Koinè, organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con la diocesi di Vicenza e l'Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della Cei, che porterà l'arte sacra in fiera. Tra le tante sollecitazioni, ci sarà appunto un'ampia rassegna di santini riattualizzati da giovani artisti delle Accademie di belle Arti. Santa Rita, San Francesco, Santa Lucia e tutti i santi più amati dagli italiani reinterpretati in chiave moderna.

"Si registra un vero e proprio boom di santini tra la gente comune. In un certo qual modo è una ricerca di protezione in tempi tanto travagliati. In molte diocesi del Paese - racconta all'Adnkronos mons. Giancarlo Santi, presidente del Comitato scientifico di Koinè - ai fedeli a messa viene distribuita ogni anno un' immaginetta con un santo protettore. Un santo qualsiasi, che accompagnerà il fedele per tutto l'anno. In commercio oggi ci sono soprattutto le immagini votive legate agli anni '50 e '60. Abbiamo pensato di 'svecchiarle' per così dire, facendole reinterpretare alle giovani generazioni".

In mostra gli abiti dei preti - Santi, il Bergoglio style contagia il modo di vestire dei preti, più sobrietà

Nella mostra dedicata all'arte sacra finiranno anche arredi liturgici e paramenti sacri. "In passato - racconta mons. Santi - chiedevamo agli stilisti di disegnare gli abiti liturgici. Ma da un po' di tempo a questa parte, soprattutto con il pontificato di papa Francesco, anche l'abito del sacerdote ha acquisito una maggior semplicità. Si stanno quindi mettendo i produttori nell'ordine di idee che la vesti del prete devono essere realizzate in un'ottica di maggior semplicità. Non tanto sul materiale utilizzato quanto sul taglio all'insegna di una maggiore sobrietà".

I visitatori italiani di Koinè rappresentano il grosso del pubblico con presenze all'85% di cui la stragrande maggioranza è rappresentato da parrocchie e diocesi, il resto di pubblico arriva da santuari, monasteri, ordini e istituti religiosi. "L'Italia - fa sapere il presidente del Comitato scientifico della rassegna di arte sacra - è soprattutto un mercato che esporta negli Usa, in Australia. I Paesi dell'Europa sono già abbastanza attrezzati di loro".

Chiese troppo buie e pessimo audio - Allo studio l'acustica e l'illuminazione

Koinè sarà anche l'occasione per cercare di dare risposte concrete ai problemi di manutenzione nelle chiese. Ad esempio la luce. "La questione illuminazione nelle chiese - spiega mons. Santi - non è affatto secondaria. Quante le chiese pressoché al buio. Si possono utilizzare sistemi di illuminazione moderna nelle chiese antiche? Si cercherà di dare una risposta e di superare il problema". Senza dimenticare l'acustica. "Il problema è reale - sottolinea Santi -. Quante volte, specie nelle chiese più moderne, non si sente distintamente la voce del parroco o non arriva bene ai fedeli il suono della musica. Ci sono diversi studi, ma la questione resta tutta aperta".

La rassegna di arte sacra guarda anche alla solidarietà e così l'edizione che aprirà i battenti tra qualche giorno guarderà anche ai paesi dell'Italia centrale messi in ginocchio dal violento terremoto. "Abbiamo sollecitato gli espositori a raccogliere offerte da mandare alle comunità colpite. I contributi andranno ad aiutare la ricostruzione", spiega monsignor Giancarlo Santi.

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