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8 Marzo: WeWorld, serve piano nazionale contrasto a violenza

05 marzo 2017 | 16.06
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Lucia Annibali alla Camera
Lucia Annibali alla Camera

Un ritorno di 9 euro per ogni euro investito. La prevenzione contro la violenza sulle donne conviene. Lo dice chiaramente l'ultima indagine realizzata da WeWorld che guarda al fenomeno dal punto di vista economico. "La violenza contro le donne è da debellare a prescindere, tuttavia il fatto di poter misurare quanto vale investire in prevenzione e contrasto, può aiutare a prendere delle decisioni in materia", sottolinea all'Adnkronos Marco Chiesara, presidente di WeWorld.

Che in vista dell'8 marzo ricorda quanto sia importante elaborare un piano nazionale di contrasto alla violenza a lungo termine ("con la ricerca che abbiamo presentato qualche giorno fa alla Camera, facciamo una proposta concreta"), che vi sia una cabina di regia e che aumentino gli investimenti contro un fenomeno ancora ampio e diffuso.

"La violenza contro le donne riguarda tutti e tutte, non è una 'questione privata' e i riflettori devono rimanere sempre accesi", commenta Chiesara. I numeri parlano chiaro: sono oltre 6 milioni le donne che nel nostro Paese subiscono violenza e maltrattamenti. Moltissime sono anche madri e i figli nel 65% dei casi si trovano ad assistere all'incubo domestico. Solo l'11% denuncia. E il silenzio costa caro.

Lo Stato spende 17 miliardi di euro all'anno per affrontare il problema; grazie a una lotta efficace che riconosca la violenza prima ancora che si concretizzi o che impedisca il ripetersi di brutali episodi "l'Italia avrebbe un ritorno economico, o meglio un ricavo sociale atteso, di oltre un miliardo di euro. Basterebbe investire 1 euro in politiche di prevenzione e contrasto per vedersene restituiti 9".

Vantaggi economici rilevanti vi sarebbero quindi soprattutto "attraverso un'azione di sensibilizzazione (strumento che per eccellenza contrasta la violenza), attraverso la formazione degli operatori coinvolti nel prevenire o trattare la violenza di genere, a cominciare dalle figure professionali come medici, psicologi, personale di pubblica sicurezza e attraverso l'assistenza in materia di denunce individuali e collettive", evidenzia Chiesara.

Tutto questo produrrebbe un ritorno sociale, a beneficio di tutta la comunità, calcolabile in 494,6 milioni di risparmi ("per effetto della prevenzione primaria diminuirebbero gli episodi di violenza, quindi i costi") oltre ad altri 553,8 milioni "per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne che hanno subito violenza".

In concomitanza con la presentazione dello studio ('Violenza sulle Donne. Non c’è più tempo'. Quanto vale investire in prevenzione e contrasto. Analisi Sroi (Social Return on Investment) delle politiche d’intervento'), WeWorld ha lanciato la nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Time Out. "In 2 casi su 3 di violenza domestica, i bambini sono presenti e quest'anno abbiamo scelto come tema proprio quello dei figli che assistono ai maltrattamenti delle madri", afferma il presidente di WeWorld. Attivato il numero solidale 45543: fino al 19 marzo è possibile donare 2 euro per sostenere i progetti della Onlus.

"Negli ultimi anni sta aumentando la consapevolezza sul fenomeno ma riteniamo che questo non sia sufficiente: servono interventi strutturali e più risorse", conclude Chiesara.

WeWorld richiama infatti l'urgenza di un strategia complessiva e ricorda il decalogo contro la violenza:

1- La violenza ed i femminicidi sono un problema di tutti.

2 - Occorre innescare un cambiamento culturale.

3 - Occorre affermare i diritti delle donne partendo dalle bambine.

4 - Occorre rendere più consapevoli le nuove generazioni sulle Pari opportunità.

5 - È necessario sconfiggere gli stereotipi e i pregiudizi discriminatori.

6 - Occorre utilizzare un linguaggio che presti attenzione agli aspetti legati al genere.

7 - I Media, l’industria culturale e la pubblicità possono favorire relazioni basate sul rispetto e paritarie.

8 - Va ripensata la divisione dei ruoli nel lavoro domestico per una gestione condivisa e responsabile.

9 - Vanno eliminate le discriminazioni nel mondo del lavoro ed il divario salariale di genere.

10 - Alle donne che subiscono violenza va dato tutto il sostegno possibile tenendo conto della specificità di genere della violenza.

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