Abbandonare in strada il 'bisognino' di Fido? Al padrone maleducato può costare davvero caro, soprattutto se il comune di provenienza ha deciso di adottare la linea dura contro chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane, lasciato libero di svuotarsi su marciapiedi e strade. Un comportamento che si configura come un vero e proprio reato, quello di 'imbrattamento', sanzionato dall'art. 639 del Codice Penale.
L'articolo, spiegano gli esperti di Studio Cataldi "punisce chiunque deturpa o imbratta cose mobili altrui con una multa fino a euro 103, elevata da 300 fino a mille euro (o reclusione da uno a sei mesi) se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati. Se, invece, il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro".
Un conto salatissimo per un reato penalmente rilevante, che pone inoltre il proprietario a rischio di incorrere anche "in una sanzione amministrativa - spiegano ancora gli avvocati -, poiché diversi Comuni italiani hanno emanato apposite ordinanze che impongono ai cittadini non solo di raccogliere gli escrementi, ma anche di "lavare via" le pipì". Un pericolo tuttavia facilmente aggirabile se i padroni indisciplinati decidessero finalmente di munirsi di sacchetti e paletta per la raccolta degli escrementi e, soprattutto, della giusta dose di senso civico.