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Oggi l'ultimo saluto a Dj Fabo

10 marzo 2017 | 07.03
LETTURA: 3 minuti

(Foto da Facebook)
(Foto da Facebook)

a cura della redazione web

L'annuncio era stato dato dall'inseparabile compagna Valeria: "Per chi volesse salutare Fabo - aveva scritto su Facebook il 1° marzo scorso - la cerimonia sarà venerdì 10 alle ore 19.00 nella parrocchia di sant'Ildefonso, piazzale Damiano Chiesa 7". Ed è così che oggi Milano, ma idealmente tutta Italia, si prepara a dare l'ultimo abbraccio a Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, uomo simbolo della battaglia sul fine vita in Italia e morto il 27 febbraio scorso dopo essersi recato in Svizzera, accompagnato nell'ultimo viaggio dalla sua Valeria, dalla mamma, dagli amici e dal leader radicale Marco Cappato.

Un addio che, pur svolgendosi in chiesa, non sarà un funerale religioso con messa in suffragio ma un semplice momento di raccoglimento accanto a Fabo in un luogo caro della sua infanzia, come da specifica richiesta di mamma Carmen al parroco che accoglierà amici, parenti e cittadini a sant'Ildefonso.

Svizzera, l'ultimo viaggio degli italiani verso la 'dolce morte' - Diventato suo malgrado il simbolo della battaglia per una legge su testamento biologico e fine vita in Italia, Dj Fabo non è però l'unico italiano ad essere partito verso la Svizzera per l'ultimo viaggio verso la 'dolce morte'. Solo nel 2016, infatti, sono emigrati per morire ben 50 connazionali, mentre sono "90 al mese i cittadini italiani che chiamano per chiedere di avere informazioni su come ottenere il suicidio assistito in Svizzera. Mi è capitato anche di ricevere due richieste per pazienti minorenni, da parte di genitori disperati. Naturalmente, per loro non abbiamo potuto fare nulla". A raccontare all'Adnkronos Salute numeri e storie di morti in esilio è Emilio Coveri, presidente di Exit Italia, l'Associazione italiana per il diritto a una morte dignitosa.

"Il numero di coloro che chiedono il nostro aiuto - spiega Coveri - è in aumento e si tratta nel 20-30% dei casi di malati psichici: situazioni che nemmeno la Svizzera riesce ad affrontare bene, perché è davvero difficile capire malattie di questo tipo. Lo stesso problema si presenta per i minori, per i quali la 'dolce morte' non è consentita oltre confine".

"A giudicare dalla crescita vertiginosa delle chiamate che riceviamo - sottolinea - è davvero urgente una legge anche in Italia, un Paese che obbliga ancora oggi a morire in esilio. Ma non credo che verrà fuori una buona legge e chi potrà permettersi di pagare continuerà ad andare in Svizzera per morire dignitosamente".

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