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Papa Francesco: "Il confessionale non è tintoria per smacchiare i peccati"

21 marzo 2017 | 11.53
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Papa Francesco (Afp) - AFP
Papa Francesco (Afp) - AFP

Confessarsi non è come fare un'operazione al bancomat o come andare in tintoria per togliere le macchie del peccato. Prima di chiedere il perdono, bisogna vergognarsi dei peccati commessi. E' quanto ricorda Papa Francesco nell'omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano, premettendo che "il perdono è un mistero difficile da capire: il primo passo è la vergogna dei propri peccati".

Chi va a confessarsi con leggerezza, semplicemente per raccontare cosa ha commesso, ottenere il perdono del prete, dire qualche preghiera e andare in pace, "non ha capito", afferma il Papa. "E' soltanto andato al confessionale a fare un'operazione bancaria, a fare una pratica di ufficio. Ha visto alcune macchie nella coscienza e ha creduto che il confessionale fosse una tintoria per togliere le macchie. E' stato incapace di vergognarsi dei suoi peccati".

Invece, sottolinea il Pontefice, "il perdono ricevuto da Dio deve poter entrare nella coscienza, altrimenti si esce e si continua a peccare. Si può perdonare soltanto se ci si sente perdonati. Se non si ha coscienza di essere perdonati non si potrà mai perdonare perché - spiega Papa Francesco - c'è sempre quell'atteggiamento di voler fare i conti con gli altri". Per cui, "se usciamo dal confessionale sentendo che ce la siamo 'cavata', di essere stati furbi, questo non è ricevere il perdono ma è l'ipocrisia di rubare un perdono finto".

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