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Scuola, stop alle sospensioni. Ora la 'condanna' è ai lavori socialmente utili

22 marzo 2017 | 15.35
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(Fotogramma)
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“Risarcire il danno” attraverso lavori socialmente utili presso associazioni di volontariato al posto della sospensione dalle lezioni scolastiche. E' realtà in alcune regioni italiane, tra cui il Piemonte, dove già 1.200 studenti hanno potuto 'scambiare' la sospensione a scuola con il volontariato. Grazie all'accordo siglato tra il Centro territoriale per il volontariato (CTV) di Biella-Vercelli, Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e Forum per il volontariato.

In base al progetto, per questi ragazzi sarà possibile svolgere attività socialmente utili presso organizzazioni di volontariato che permetteranno non solo di risarcire il danno arrecato con il loro comportamento a scuola, ma di avviare un cammino di maturazione per reinserirsi pienamente nella società.

Il fine dell’iniziativa, evidenzia il Csvnet all'Adnkronos, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, tra i promotori, è la costituzione di una rete di collaborazione tra la scuola ed il mondo del volontariato per favorire un concreto confronto con i valori della solidarietà e l’assunzione di stili di comportamento positivi, offrendo un ventaglio di opportunità per favorire la crescita dei giovani.

Tra gli altri punti di forza vanno poi citati la possibilità di avere una formazione non formale, di essere inseriti in attività con orari e tempi definiti come quelli lavorativi, scoprire il volontariato; e naturalmente, per i docenti, avere un ritorno su come lo studente colpito da una sanzione si comporta quando si impegna in attività extrascolastiche.

Il CTV, spiega Csvnet annunciando l'iniziativa, svolge non solo il delicato ruolo di “antenna” del progetto grazie al patrimonio di relazioni territoriali intessute con le associazioni di volontariato (più di 630 nella provincia vercellese e biellese), ma gestisce anche il rapporto scuola-volontariato indispensabile per la realizzazione dell’iniziativa. Gli istituti scolastici interessati a partecipare sono invitati infatti a contattare il Centro sia per richiedere eventuali ulteriori informazioni sia per aderire al progetto.

Al fine di realizzare l’attività, il Forum del volontariato ed il CTV stipulano con ogni scuola una convenzione nella quale si garantisce la copertura assicurativa agli studenti coinvolti (a cura del Forum), il tutoraggio di ogni percorso e l’indicazione del referente/tutor dei soggetti interessati (Forum, CTV e istituto).

Dal 2008 sino all'anno scorso sono stati circa 1200 i ragazzi sottoposti a sanzione disciplinare che hanno seguito i percorsi alternativi proposti dal Forum del volontariato in tutto il Piemonte, mentre le scuole che hanno aderito al progetto sono più di 80, di cui una cinquantina solo a Torino. Si tratta soprattutto di istituti tecnici-professionali, anche se non sono mancate richieste di interventi di recupero per gli studenti dei licei.

I rapporti con le famiglie sono gestiti esclusivamente dai docenti referenti e, per ogni studente, viene ideato un percorso personalizzato (non inferiore a tre mezze giornate), in accordo con il docente e condiviso con il consiglio di classe, che potrà essere realizzato al mattino in sostituzione della frequenza delle lezioni o esclusivamente al pomeriggio dopo la scuola nel caso in cui la sospensione preveda anche la frequenza obbligatoria delle lezioni.

Così come avviene in Piemonte anche nelle Marche è nato un progetto per percorsi formativi alternativi alle sanzioni disciplinari, che alcuni giorni fa ha visto la firma di due accordi tra l’istituto professionale 'G.Benelli' di Pesaro, l'istituto superiore Polo 3 di Fano, il CSV Marche e undici organizzazioni di volontariato del territorio (Aias, Città della gioia, Amici dell'ippoterapia, Gulliver, Anteas provinciale, Millevoci, Ato Marche, At Davide De Marini, Auser Fano, Giustizia e pace, Enpa, a cui nei giorni seguenti si è aggiunta anche l'Avis Fano). L’esperienza, che ha già avuto dei precedenti analoghi in altre zone d’Italia, è invece la prima del genere nelle Marche ad essere formalizzata in un protocollo.

Il protocollo prevede infatti che agli studenti destinatari di provvedimenti di sospensione per motivi disciplinari si propone un'esperienza di volontariato nelle associazioni locali, come opportunità di crescita personale, di impegno e responsabilità. In pratica quando il consiglio di classe, per comportamenti particolarmente gravi e reiterati, arriva a deliberare l’allontanamento dello studente dalle attività scolastiche, per un tot di giorni, può convertire la sanzione in ore di attività socialmente utili, da svolgersi in una realtà di volontariato. Il tutto si realizza in accordo con la famiglia che viene coinvolta e chiamata ad accettare questo percorso.

Queste esperienze rientrano nel più ampio programma di progetti (20) finanziati attraverso il recente bando del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per favorire il volontariato a scuola. E tutti e 20 saranno realizzati dagli istituti vincitori in collaborazione con organizzazioni di volontariato e di terzo settore e con i Centri di servizio per il Volontariato.

Le iniziative interessano 12 regioni, per un totale di 470.244,69 euro a disposizione. Il bando si intitola 'Laboratori di cittadinanza democratica condivisa e partecipata: educazione al volontariato sociale e alla legalità corresponsabile'. Le 12 regioni interessate sono: Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia.

Viene così premiata l’esperienza dei Centri di servizio nella promozione del volontariato all’interno delle scuole. Infatti, secondo l’ultimo report annuale sono ben 66 su 71 i CSV che realizzano ogni anno iniziative rivolte agli studenti, con varie metodologie. Circa 1.600 le scuole partecipanti in tutta Italia, tra cui 42 università, con quasi 160mila studenti e 4.000 docenti coinvolti.

Divulgare la cultura della solidarietà, della gratuità, della partecipazione attiva, in una parola del volontariato e dei valori ad esso collegato è infatti una delle finalità più sentite dai CSV che, negli anni, hanno dato vita alle iniziative di promozione più disparate, rivolte alla comunità nel suo complesso oppure a specifiche fasce della popolazione.

Particolare attenzione è rivolta ad avvicinare i giovani al volontariato, sia per favorire il ricambio generazionale nelle organizzazioni che per diffondere uno stile di vita all’insegna dell’agire e dell’altro che caratterizzi il modus vivendi dei giovani e ne orienti le scelte presenti e future. I CSV hanno sostenuto e realizzato attività volte a creare rapporti solidi e duraturi di collaborazione tra giovani e organizzazioni, sempre in deficit di “forze fresche” sia in termini di impegno che di idee e progetti.

Tra i servizi ormai consolidati compaiono le iniziative realizzate presso le scuole di ogni ordine e grado, allo scopo di sensibilizzare gli studenti al volontariato, presentare le associazioni del territorio e le tante opportunità di crescita personale e professionale che una tale esperienza può riservare.

Sono 66 i CSV che nel 2015 hanno realizzato percorsi di promozione rivolti agli studenti, adottando metodologie molteplici e differenziate: 1.596 scuole e università (+8% rispetto al 2014), 2.892 OdV (+12%), 4.440 docenti, 157.790 studenti (il 5% proveniente dall’Università, il 71% dalle scuole secondarie, il 24% dalle scuole primarie).

"L’educazione al volontariato, soprattutto realizzata nel contesto scolastico, concorre in modo efficace alla formazione dei giovani – sottolinea all'Adnkronos il presidente di CSVnet Stefano Tabò - Si tratta di esperienze che incidono sul piano valoriale e comportamentale, che fanno dialogare sul terreno della cittadinanza mondi diversi, scuola, associazioni, giovani, e che non di rado consentono alle associazioni di coinvolgere nuovi volontari. L’esperienza pluriennale dei Centri di Servizio in questo campo, con oltre 157mila studenti e 1.596 scuole e università coinvolti in percorsi di promozione del volontariato nel 2015 - conclude Tabò - restituisce da sempre ragione ed entusiasmo per intensificare l’impegno nel settore”.

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