C'è grande cautela tra gli investigatori che in queste ore stanno indagando per risalire all'identità del cadavere rinvenuto ieri in un trolley nei canali del porto di Rimini. A quanto apprende l'Adnkronos da ambienti investigativi, dai primissimi accertamenti eseguiti sul corpo della vittima, che appariva in fase iniziale di decomposizione, finora è emerso che il profilo del viso sarebbe collegabile a una persona asiatica, la cui morte risalirebbe a 10-15 giorni fa.
Se questa circostanza venisse confermata dall'autopsia in programma domani sarebbe difficile pensare che possa trattarsi di Xing Lei Li, la 36enne di origini cinesi scomparsa a febbraio durante una crociera che aveva toccato varie città del Mediterraneo, tra cui Genova. Contatti ci sono comunque stati tra le Procure di Rimini e Roma, ma in attesa dell'autopsia che sarà eseguita domani al momento tutte le ipotesi restano aperte. Intanto il Dna della vittima verrà messo a confronto con quello di tutte le persone scomparse in Italia.
Il marito di Xing Lei Li, Daniel Belling, irlandese di 45 anni, arrestato a Civitavecchia il 20 febbraio scorso mentre partiva per Dublino con i due figli, ha sempre respinto le accuse dicendo che la moglie si era allontanata volontariamente dalla nave.