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Mafia Capitale, Carminati: "La guerra non è finita"

30 marzo 2017 | 18.56
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Massimo Carminati con i Ros dei carabinieri (Fotogramma)
Massimo Carminati con i Ros dei carabinieri (Fotogramma)

"A quanto pare la guerra del mondo non è finita. Sono l'unico al 41 bis in attesa di giudizio. E' comunque meglio fare la guerra solo contro tutti e non la guerra di tutti contro uno". Lo ha detto Massimo Carminati in videoconferenza dal carcere di Parma, nell'udienza del maxiprocesso di 'Mafia capitale'. "Io sono rimasto ferito nell'81 in un appostamento della Digos. Ci hanno sparato e basta - ha raccontato Carminati - ma non mi sono costituto parte civile. Quelle erano le regole di ingaggio di quei tempi, mi sono fatto la galera e 40 interventi di ricostruzione. Per me era una ferita di guerra. A me non interessa spiegare, chi è interessato sa come è andata". "Io preferisco avere un buon nemico che un pessimo amico. Il dottor Tescaroli (uno dei pm nel processo ndr) è l'unico più cattivo di me in questo processo, ma è un complimento che gli sto facendo perché è una persona equanime: è il procuratore perfetto, cattivo con tutti", ha aggiunto Carminati in videoconferenza dal carcere di Parma.

Mai minacciato Seccaroni - "Mi è stata fatta una porcheria, hanno omesso le prove. Io sono un bandito e posso fare qualunque cosa, posso commettere qualunque reato, giusto o sbagliato che sia, perché sto da questa parte della sbarra, ma chi sta dall'altra parte non lo può fare. I carabinieri del Ros hanno fatto una porcheria. Io non ho mai minacciato Seccaroni". "Lui mi ha preso in giro e ho smesso di parlarci. E poi me lo trovo qui a dirmi che ho minacciato di bruciargli il negozio? Ma non scherziamo. Voglio essere trattato - ha detto - come tutti gli altri imputati".

Mondo di Mezzo, solo una chiacchiera da bar - La teoria del 'Mondo di Mezzo' era solo "una chiacchiera da bar tra persone che si stavano solo scambiando opinioni e modo di pensare. Erano delle sciocchezze". "E' assurdo che da quella conversazione si sia costruito un qualcosa di inesistente. Non c'era - ha aggiunto - nessun manifesto, nessun progetto di natura illecita. Faccio un esempio per essere più chiaro: un personaggio noto della politica o del mondo dello spettacolo, che volesse acquistare della cocaina, non può farlo e preferisce servirsi piuttosto di un intermediario che va a comprare la droga per suo conto e che viene pagato il servizio. Ecco quello e' il Mondo di Mezzo di cui parlavo". "Ma quale manifesto? Di cosa stiamo parlando. Ma quali progetti?", ha spiegato Carminati. "Si sostiene che stessi indottrinando qualcuno: ma quando mai? Riccardo Brugia che è un mio amico e che mi conosce da quando eravamo ragazzini, mi ride in faccia quando faccio questi discorsi". "Brugia mio braccio destro? Io ho due braccia e non ho bisogno di altre. E' stato trascinato in questo processo - ha detto Carminati - solo perché è mio amico; tanti amici sono finiti in questo processo perché mi hanno frequentato".

Soldi a Gramazio? Mai - "Io non ho mai dato soldi a Gramazio e lui non me li ha mai chiesti" ha detto Massimo Carminati. "Io conosco il papà di Luca Gramazio, perché è stato legato alla mia famiglia in un momento difficile". "Soldi non glieli ho mai dati ne lui me li ha chiesti - ha ribadito Carminati - Tra l'altro se gli avessi offerto dei soldi il padre mi avrebbe cercato per gonfiarmi di botte. Luca lo avrò visto quattro, o cinque volte in vita mia, e non posso dire fosse un mio amico, non fosse altro per motivi anagrafici. Ho avuto rapporti solo per quanto riguarda il campo nomadi". Per quanto riguarda la gara Cup "non c'è mai stato - ha detto Carminati - nessun interessamento. Cosa avrei potuto portare? Io non avevo titolo. Facevo il tifo per Buzzi. La cooperativa faceva gli interessi della cooperativa, puntava a ingrandirsi, e figuratevi se regalavano i soldi a me".

Nel caveau non c'erano documenti - "Chi rapina una banca non cerca documenti. Nel furto al caveau non sono stati presi documenti. I rapinatori cercano soldi e preziosi" ha detto, rispondendo alle domande dei pubblici ministeri nel controesame in merito al furto nel caveau di piazzale Clodio, avvenuto nel luglio 1999, per cui è stato condannato. "Ammesso e non concesso che io abbia fatto il colpo al caveau qualche soldo lo avrò portato via", ha aggiunto. Interrogato sul possesso di armi Carminati ha replicato: "Armi? Negli anni 70 facevo il rapinatore di banca e qualche arma l'avro' avuta. Ma nel recente passato non ho mai avuto disponibilità di armi. In quella conversazione con Riccardo Brugia avremmo sicuramente parlato di un film, dove c'erano armi e siccome le armi mi piacciono abbiamo proseguito con quell'argomento. Non c'era niente da nascondere. Non ci servivano le armi".

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