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Barista ucciso nel bolognese, si cerca ex militare est Europa

03 aprile 2017 | 09.41
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Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)

Prosegue la caccia all'uomo che a Budrio, paese della campagna bolognese, sabato sera ha ucciso Davide Fabbri, 52 anni, titolare del bar Gallo, nella frazione di Riccardina. Fabbri aveva tentato di disarmare il malvivente entrato per rubare l’incasso di poche decine di euro ed era riuscito a strappargli la doppietta che aveva in mano. Il rapinatore, però, ha estratto una pistola e gli ha sparato un colpo al petto uccidendolo.

A quanto si apprende potrebbe esserci una possibile corrispondenza tra il sospettato e un ex militare dell'Est Europa, ricercato dalla procura di Ferrara perché sospettato di essere l'autore di alcune rapine commesse con modalità violente nella provincia ferrarese. Potrebbe essere lui l'assassino di Fabbri, anche se dal Comando provinciale dei carabinieri di Bologna parlano di una delle varie possibilità e di 'voli pindarici' riguardanti anche la corrispondenza tra l'arma dell'assassino (la pistola Smith Wesson cromata) e quella argentata rubata nella notte tra giovedì e venerdì a una guardia giurata a Consadolo, in provincia di Ferrara, che avrebbe riconosciuto il suo aggressore nel video della rapina al bar Gallo di Budrio: l'uomo avrebbe sparato un colpo di fucile per immobilizzarla.

L'arma, è da precisare, è quella in dotazione alle forze dell'ordine, perciò una delle più diffuse. I cittadini della provincia, però, pare che nei giorni scorsi abbiano notato una persona con un fucile a tracolla e un giubbotto militare che girava in bicicletta nelle zone di pianura al confine tra le province di Bologna e Ferrara. Ora non si esclude che possa essere il killer.

I carabinieri stanno setacciando la zona palmo a palmo, numerosi i posti di blocco sulle strade. L’elicottero dell’esercito, inoltre, è in volo con i sensori termici per rintracciare l'uomo. L'identikit dell'assassino corrisponderebbe a quello di un uomo che, giovedì notte, ha rubato una Smith & Wesson cromata a una guardia giurata, dopo aver sparato un colpo di fucile per immobilizzarla, a Consandolo, in provincia di Ferrara.

Dal filmato delle telecamere di sorveglianza, unito dalle testimonianze dei clienti del bar e della moglie della vittima, presenti al momento della rapina, emerge che l'uomo è alto 1.75, è robusto e tarchiato e probabilmente straniero dell’Est.

Indossava cappuccio, sciarpa e una giacca mimetica da cacciatore e aveva con sé una doppietta a pallini, sempre da cacciatore, e una pistola argentata, l’arma del delitto. Il pm Marco Forte ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio volontario e rapina aggravata mentre i Ris stanno esaminando una scia di sangue trovata fuori dal bar per ricavarne il dna. Nel video si vede l’uomo che entra nel locale e spara un colpo di doppietta a terra, ferendo lievemente un cliente con i pallini di rimbalzo. "Dammi la cassa" intima a Davide Fabbri che però reagisce, uccide il barista e, prima di andare via, minaccia Maria, la moglie del titolare. Non è escluso che ad aspettarlo fuori ci fosse un complice.

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