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Chiesa: il prete ribelle don Minutella, io trattato come un boss mafioso

04 aprile 2017 | 13.23
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don Alessandro Minutella
don Alessandro Minutella

"Sono addolorato, lo ammetto. Il fatto che questa sera si faccia un vero e proprio raduno contro di me, mi fa pensare a quei comizi antimafia contro i boss di Cosa nostra. E non c'è stata neppure una smentita da parte della Curia in difesa del 'mostro' sacerdotale che 'attenta' alla Comunità ecclesiastica". Don Alessandro Minutella è molto dispiaciuto, e non lo nasconde, per il raduno organizzato per questa sera da clero, religiosi e laici nella Cattedrale a Palermo per dare sostegno all'arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice dopo lo 'scontro' con il giovane sacerdote. Un'adorazione eucaristica a cui parteciperà anche il vescovo. Il parroco quarantenne della Chiesa San Giovanni Bosco di Romagnolo a Palermo è da giorni al centro di una 'querelle' con l'arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice. Il braccio di ferro tra il sacerdote e il vescovo, che serpeggia da mesi, è stato 'ufficializzato' con la lettera inviata nei giorni scorsi dal vescovo Lorefice a padre Minutella per chiedergli di lasciare la parrocchia. All'origine del contrasto tra i due ci sono le critiche, anche molto dure, mosse dal sacerdote alla Chiesa di Papa Francesco.

Il vescovo ha, quindi, preso carta e penna e invitato don Alessandro al “silenzio e all’obbedienza”, in altre parole lo invita a seguire un periodo di riposo. Ma inaspettatamente è arrivata la reazione del parroco che, invece di ubbidire, ha celebrato una messa trasmessa persino attraverso la diretta Facebook. "Io continuerò a predicare anche negli scantinati"; continua a ripetere don Alessandro ai fedeli che lo seguono. Anche se verrà ridotto "allo stato laicale". "Per fortuna - dice don Minutella all'Adnkronos - non sono tutti contro di me. C'è una sorta di omologazione dei mass media. Ho letto di tutto, dichiarazioni menzognere che non ho mai pronunciato. Oggi, addirittura, c'è chi mi paragona al fratello maggiore del figliol prodigo".

Minutella nega di essere contro i gay e contro i divorziati, come gli viene contestato. "Niente di più falso - dice - I giornalisti si documentino. C'è un ampio repertorio delle mie omelie. Io ho sempre ribadito la posizione ufficiale della chiesa. Per esempio, riguardo ai gay, ho sempre detto che la Chiesa è accoglienza piena. Io seguo diversi fedeli gay, sono persone sensibili dal cuore nobile. Altra cosa è fare il gay pride, che molti omosessuali non condividono, perché è una parodia del mondo gay. Una convinta sostenitrice del mondo gay ha detto che se si continuano a fare queste parate, non darà più il sostegno al mondo gay. E' costruzione ideologica, la chiesa ha a cuore le anime".

'Non ce l'ho con i divorziati ma la Chiesa dice no alla comunione'

Mentre sui divorziati risposati dice: "La posizione ufficiale della Chiesa è l'accoglienza, ma no alla comunione". Boccia anche l'aperitivo dopo la messa, come accade in alcune chiese di Palermo. "Si tratta di una operazione di accoglienza - dice don Minutella -visto che in molti hanno le chiese vuote. Io ho la chiesa sempre piena, questi che perdono fedeli si inventano queste cose stravaganti come proporre l'apertivo dopo la messa. Sì agli aperitivi, ma nei contesi giusti, io sono il primo a prendere l'aperitivo ma non in chiesa".

E sul raduno di stasera dice: "Purtroppo stasera si scende in campo per un povero cristo che difende la chiesa". "Stasera faranno a gara per mostrarsi vicino a lui - dice - Un vescovo che non è mai venuto, non ha voluto ascoltare il popolo". Insomma, padre Minutella denuncia che "il prete che rimane fedele alla dottrina cattolica deve passare per qullo che attenta alla chiesa".

Ma sono in tanti i fedeli che stanno con l'arcivescovo Lorefice. Qualcuno ha già coniato l'hashtag #iostocondoncorrado. Altri mandano in Curia lettere e mail per esprimere la propria vicinanza all'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.

'Non lascerò la parrocchia, pronto a incontrarmi anche negli scantinati'

Ma don Minutella non ne vuole sapere di lasciare la sua parrocchia: "Devo lasciare la parrocchia? Ci incontreremo con i fedeli in un luogo clandestino, ma preceduti dal soffio dello spirito santo", dice. Dal pulpito, durante la messa di domenica, il sacerdote ha tuonato: "Non chiniamo il capo davanti ai falsi profeti, usciamo fuori da questa impostura. Questo è il quartiere generale della resistenza cattolica. Questo è il primo raduno", riferendosi al raduno che si terrà il prossimo 22 aprile a Verona. "Il bene della chiesa per te Corrado non è la salvezza delle anime. Qui non hai mai avuto il coraggio di mettere piede: hai sempre declinato l'invito", ha detto dal pulpito. "Io combatterò questo decreto: ce ne andremo negli scantinati e nelle catacombe. Questa omelia entrerà nella storia: mi ridurranno allo stato laicale? Non li temo. Addio falsa chiesa. Sei solo una prostituta indegna che ti sei venduta ai piaceri del mondo", le parole di don Minutella. Applaudito dai suoi fedeli che lo acclamano.

Ma cosa ha scritto monsignor Lorefice nella lettera inviata al sacerdote? "Considerato che anche l’ultimo nostro colloquio non ha sortito l’effetto sperato di ricondurti ad un atteggiamento di docilità ti invito paternamente a rinunciare all’ufficio di parroco della parrocchia San Giovanni Bosco per il bene dei fedeli variamente coinvolti e in definitiva per il bene stesso della chiesa". E ancora: "Secondo quanto previsto dal canone 1342 vorrai farmi conoscere la tua decisione entro 15 giorni dalla data della presente lettera. In caso contrario, sarò costretto a procedere ulteriormente secondo quanto prescritto dalle leggi ecclesiastiche". Anche i social sono stati vietati al parroco di Romagnolo. "Con la presente ti faccio divieto di usare la predicazione per addurre argomenti che mettano in discussione l’unità della chiesa, il ruolo e il magistero dell’attuale romano pontefice e dei vescovi in comunione con lui. Estendo pure tale divieto a qualunque altro mezzo di comunicazione sociale, radio, tv, stampa, social network, canali video, internet, nonché al rilascio di interviste". Mezzi che il prete ha sempre usato, e anche parecchio.

E questa sera, la Chiesa si radunerà accanto all'arcivescovo. Stasera ci saranno gli scout, l'Azione cattolica e anche la Fraternita Francescana.

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