"Vi porto sempre nel cuore". Le parole del Papa ai familiari dei militari caduti in missione di pace commuovono. "C'è chi non ha retto all'emozione, per noi questo incontro è stato molto importante", racconta all'AdnKronos Vincenzo Frasca, fratello di Mario, il caporal maggiore scelto dell'Esercito che, a soli 32 anni, ha perso la vita in Afghanistan nel settembre del 2011. Lui, questa mattina, era in piazza San Pietro per l'udienza di Bergoglio insieme agli altri familiari dei militari caduti in Bosnia, Kosovo, Somalia, Afghanistan, Nassiriya, tutte le diverse missioni che si sono susseguite dal 1950 ad oggi. In tutto 150 persone accompagnate dall'Ordinario militare monsignor Santo Marcianò.
"Il Papa ci è passato di fronte. Ha ascoltato più che parlato, poi le sue toccanti parole", aggiunge Frasca, in viaggio verso Foggia insieme a Rosa e Luigi, i genitori del caporal maggiore Francesco Saverio Positano, morto anche lui giovanissimo (29 anni) in Afghanistan nel 2010. "L'affetto del Papa è eccezionale - dice Frasca - perché anche con un sguardo, un abbraccio cerca di alleviare i dolori di tante famiglie. Perdere un proprio caro è una sofferenza terribile; il Santo Padre oggi ha ribadito che dobbiamo essere testimoni della pace e rispondere al male con il bene".
L'udienza del Papa è stato l'ultimo appuntamento del III Convegno nazionale dedicato ai familiari dei caduti in missioni di pace, coordinato dal vicario episcopale per l'Esercito, don Paolo Villa. "Ieri sera nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, c'è stata la santa messa in suffragio dei militari caduti. Monsignor Marcianò nell'omelia ha ricordato il loro sacrificio". Parole che devono far riflettere, secondo Frasca. Che giudica "lodevole" ogni gli incontro istituzionali affinché "non sia mai dimenticato il sacrificio del nostri ragazzi caduti nell'adempimento del proprio dovere".
