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Parcheggio in seconda fila: i casi in cui si può

08 aprile 2017 | 07.02
LETTURA: 4 minuti

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

A volte cercare un parcheggio può trasformarsi in un vero incubo per chi si trova alla guida di un veicolo, che è spesso costretto ad arrangiarsi e parcheggiare in seconda fila, nonostante il codice della strada lo vieti in via generale e senza eccezioni. Tuttavia, possono esistere delle eccezioni desunte dal confronto tra le norme e, soprattutto, dall'interpretazione che ne danno i giudici. Nelle aule di tribunale, spiega il portale laleggepertutti.it, è ormai entrato questo principio: tutte le volte in cui l'automobilista viola il codice della strada in stato di necessità, la multa può essere annullata.

A tal proposito la legge stabilisce che "non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo". E' quindi possibile parcheggiare in seconda fila solo se sussistono alcune condizioni, a partire dall'urgenza, ossia il pericolo cui si vuole porre rimedio deve essere attuale.

Inoltre, la situazione di pericolo deve essere non altrimenti evitabile: in pratica, non deve essere possibile trovare soluzioni alternative se non quella di violare il codice della strada. C'è poi la gravità: il danno che si cerca di contrastare non deve essere lieve, ma di entità rilevante e tale da porre l'automobilista o altra persona in una situazione di pericolo per la vita o per l'integrità fisica (quindi, non è necessario che vi sia il rischio di morte, ma non è neanche possibile parlare di gravità in caso di una ferita leggera).

In tutti questi casi, l'automobilista che parcheggia in seconda fila può richiamarsi allo stato di necessità. Poiché però questa situazione non può essere evinta dal vigile che fa la multa, sarà necessario procedere alla successiva contestazione attraverso un'apposita richiesta al comando di polizia locale, con allegata la documentazione che dimostra il predetto stato di necessità. La multa per parcheggio in seconda fila può essere annullata nei seguenti casi:

- acquisto in farmacia di una medicina salvavita di cui c'è urgente bisogno nell'immediatezza

- soccorso a un familiare che ha chiesto urgente aiuto ai parenti con una telefonata

- necessità di recarsi al pronto soccorso per un problema grave proprio o di uno dei passeggeri trasportati nell'auto. La multa può essere annullata a prescindere da quello che sarà il responso dei medici: ad esempio, se il conducente ritiene di avere un imminente infarto, mentre poi viene diagnosticata una semplice tachicardia, a rilevare è quello che ritiene (in buona fede) l'interessato. La Cassazione, a riguardo, ha precisato che, in tema di esclusione della responsabilità per violazioni amministrative, affinché ricorra l'esimente dello stato di necessità, occorre che sussista un'effettiva situazione di pericolo imminente di un grave danno alla persona, non altrimenti evitabile, ovvero l'erronea convinzione, provocata da circostanze oggettive, di trovarsi in tale situazione

- necessità di accompagnare dal medico una persona caduta a terra nell'immediatezza

Chi è munito di pass invalidi, può lasciare l'auto nelle zone di divieto di sosta, purché il parcheggio non costituisca intralcio alla circolazione. Non si può invece parcheggiare in seconda fila nei seguenti casi:

- visita dal medico curante, priva di condizioni di urgenza e necessità

- acquisto in farmacia di medicine di uso ordinario o per malattie non gravi

- necessità di andare a trovare un familiare in ospedale che è già stato ricoverato e per il quale sono già intervenuti i soccorsi. Iin tal caso, l'arrivo tempestivo dell'automobilista non è determinante al fine di scongiurare il danno alla persona già soccorsa dai medici e che, tuttavia, sia in condizioni gravi

- necessità di presentarsi a un esame o a un colloquio di lavoro (l'interessato deve essere sempre in grado di calcolare, con largo anticipo, i tempi necessari per trovare parcheggio e gli eventuali imprevisti)

- trasporto d'urgenza, presso un veterinario, di un animale gravemente ferito e raccolto poco prima

- necessità di evitare un danno economico

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