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Pasqua, agnello sì o no? Il mondo animalista si mobilita per cambio menù

09 aprile 2017 | 16.16
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(Fotogramma)
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Per qualcuno una tradizione, per altri una mattanza. Ogni anno, in occasione di Pasqua, lo scontro vegani-carnivori torna sotto i riflettori mettendo sul piatto il rito di mangiare agnello durante la festa della rinascita. Tra flashmob ed altre iniziative, il mondo animalista si è così mobilitato per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di cambiare menù. I volontari della Lega antivivisezione (Lav) sono scesi in piazza la grido di 'Let it beee - Lascialo vivere, cambiamenu!'.

Musica e danza in diverse piazze d'Italia qualche giorno fa per attirare l’attenzione dei cittadini e informarli sul destino segnato dei piccoli ovini e caprini, e sull’opportunità di lasciarli vivere, cambiando le proprie abitudini a tavola. Un agnellino che corre spensierato sul prato e il riferimento alla nota canzone dei Beatles 'Let It Be', trasformata nel belato di pecore e capretti, gli elementi al centro della campagna dell'associazione per invitare ad abbandonare l'usanza di cucinare per Pasqua questi animali.

Nel 2016 sono stati macellati quasi 2 milioni e mezzo di agnelli e capretti (dati Istat), moltissimi dei quali per celebrare la Pasqua e altre festività. "Un orrore reiterato - sottolinea la Lav - che non può trovare la sua giustificazione nella mera tradizione: l’alternativa a questo sacrificio animale ripetuto - e a tutte le abitudini alimentari cruente - esiste, è facile e molto più coerente con il festeggiamento della rinascita pasquale di quanto lo sia un piatto di carne, che in queste occasioni è un arrosto di agnello o capretto".

Anche la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente scende in piazza. Anche oggi i volontari dell'associazione, guidata dalla deputata Michela Vittoria Brambilla, si possono incontrare in diverse città d'Italia, pronti a dare informazioni ai cittadini e a promuovere uno stile di vita sostenibile e rispettoso del diritto degli animali alla vita.

"Nonostante il continuo declino degli ultimi anni (si è passati da circa 812mila tra agnelli e capretti macellati nel 'picco pasquale' del 2010 a circa 500mila dell’anno scorso), siamo comunque di fronte ad un’assurda, ingiustificabile mattanza", afferma la Leidaa. Sui banchetti in piazza è possibile sottoscrivere la petizione (anche su www.nelcuore.org) che chiede al Parlamento di approvare la proposta di legge Brambilla in difesa degli animali giovani. Il testo vieta l'abbattimento, la macellazione, nonché l'importazione e l'esportazione per tali finalità, di animali che non abbiano raggiunto l’età adulta.

Dunque niente carne a tavola, ma cosa preparare allora? La Lav sul suo sito propone un menù pasquale ad hoc. Ecco la ricetta di due piatti di grande effetto, firmate dalla chef Simona Malerba.

Crespelle vegan di primavera. Ingredienti: 135 g farina di riso; 65 g farina integrale; 120 g latte di soia; 150 g acqua; 1/2 cucchiaino curcuma; 1 cucchiaio olio evo (più per cuocere). Per la besciamella: 700 g latte di soia; 65 g farina di riso; 65 g olio evo; 1 pizzico noce moscata; qb sale e pepe. Ripieno: 1 mazzetto di asparagi verdi (circa 500 g puliti); 200 g piselli sgranati; 1 cipollotto; qb olio evo; qb sale e pepe; qualche foglia di basilico.

Preparazione: mescolate farine, sale e curcuma, aggiungete latte e acqua e preparate una pastella. Fate riposare un’ora. Scaldate una padella antiaderente con un filo d’olio, versate un mestolo di pastella per fare le crespelle e cuocete da entrambi i lati. La besciamella si prepara invece così: mescolate farina e olio e fate tostare sul fuoco. Aggiungete il latte caldo e cuocete per 10 minuti, salate e aggiungete la noce moscata.

Per il ripieno bisogna mescolare metà besciamella con le verdure frullate. Riempite le crespelle con un cucchiaio di besciamella alle verdure, aggiungete pochi piselli, qualche punta di asparago e basilico. Ripiegate le crespelle e ponetele nella teglia un po’sovrapposte. Distribuite la besciamella senza verdure, le punte di asparago, i piselli e infornate a 180° per 20 min. e 5 min. al grill.

Per secondo si può pensare a un piatto di 'seitan al ginepro con riduzione di vino rosso'. Gli ingredienti che servono sono: 400 g seitan (in un unico pezzo); 3 carote; 1 cipolla grande; 2 coste di sedano; 8 bacche di ginepro; 1 foglia di alloro; 1 rametto di rosmarino; 3 foglie di salvia; 1 spicchio di aglio; 600 ml vino rosso corposo; 150 ml brodo; 1 cucchiaino di fecola; 8 C olio evo. Per le cipolline serve: 400 g cipolline borrettane; 150 g vino rosso corposo; 4 cucchiai olio evo; 2 cucchiaini zucchero di canna; 1 foglia di alloro; qb sale e pepe

La preparazione: Tagliate sedano carota e cipolla, schiacciate le bacche di ginepro, unite le erbe aromatiche e il seitan. Ponete tutto in una boule, versate il vino e lasciate tutta la notte in frigorifero. Scolate le verdure dalla marinata e fatele rosolare in poco olio. Aggiungete il vino, 200 g di brodo vegetale e fate cuocere finché le verdure saranno morbide e il vino ridotto della metà. Frullate il tutto, poi al colino. Ponete il liquido in una casseruola, aggiungete un cucchiaino di fecola e fate addensare leggermente la salsa aggiustando di sale e pepe. Affettate il seitan sottile, ripassatelo in padella con tre cucchiai d’olio e un rametto di rosmarino, poi aggiungetelo alla salsa. Servite il seitan caldo nappato con la salsa. Scaldate quattro cucchiai d’olio evo con una foglia di alloro.

Le cipolline si preparano invece scaldando quattro cucchiai d’olio evo con una foglia di alloro. Aggiungete le cipolline, salatele e fatele rosolare bene. Unite lo zucchero e fate caramellare. Aggiungete il vino rosso e fate cuocere finché le cipolline saranno tenere. Aggiustate di sale e pepe.

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