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Malakos

Conchiglie, in mostra la più grande collezione privata d’Europa

11 aprile 2017 | 15.04
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Conchiglie, in mostra la più grande collezione privata d’Europa

Anche se non c’è il mare, a Città di Castello ci sono le conchiglie, anzi la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati. Si chiama 'Malakos' ed è stata inaugurata il 9 aprile scorso a Villa Cappelletti. Il museo è il frutto del lavoro decennale del biologo Gianluigi Bini, fiorentino di nascita ma tifernate d’adozione, che ha raccolto e studiato circa 15mila specie diverse, provenienti da ogni angolo del mondo, dal Polo Nord al Mare Adriatico.

“Arricchiamo l’offerta culturale cittadina grazie ad un altro tifernate d’elezione che a Città di Castello ha trovato la sede adatta al suo incredibile patrimonio naturalistico”, ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta, mentre il vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli ha sottolineato: “Mai come oggi, in cui sembra trionfare ovunque la tecnica, c’è bisogno di conoscere e lasciarsi ispirare dalla natura. Sia di terra che di mare come nel nostro caso. Malakos è una grande ricchezza per qualsiasi luogo la ospiti e un elemento di qualità per il circuito museale cittadino in grado di interessare la comunità scientifica e di prestarsi a numerose applicazioni dal punto di vista didattico”.

Il museo malacologico di Città di Castello infatti sarà anche sulla vetrina di Google Cultura grazie alla parlamentare Anna Ascani, che ha seguito il progetto: “Città di Castello, tra le sue tante bellezze, ne possiede una particolare e questo si deve anche alla generosità del prof. Gianluigi Bini, che voglio ringraziare insieme al suo team, avendo egli messo a disposizione una collezione di più di 600mila esemplari di conchiglie".

Malakos, al piano terra di Villa Capelletti, nel complesso del Centro delle tradizioni popolari 'Livio Dalla Ragione' si compone di quaranta teche e quasi 3000 esemplari, disposti come un viaggio esplorativo del mondo attraverso le conchiglie di tutti i mari. La sezione di biologia introduce al mondo dei molluschi con le loro incredibili curiosità; la sala di paleontologia ricostruisce come si è formata la terra con esemplari di invertebrati del lontano passato. Le sale di biogeografia illustrano la fauna e le abitudini di vita di ogni mare.

Inoltre le teche propongono ambienti inusuali come i pericolosi mangrovieti e le zone abissali, esemplari curiosi come lumache di terra dalle dimensioni decisamente extralarge e predatori marini dal veleno mortale. Malakos ospita al suo interno anche un’imponente barriera corallina, ricostruita da materiali di un sequestro del corpo forestale dello Stato con specie mai viste. L’idea di un museo malacologico nasce nel 2005 quando Gianluigi Bini, un’autorità in materia, inizia a progettare un’esposizione di tutte le conchiglie raccolte nella sua decennale esplorazione dei fondali marini a bordo di navi oceanografiche.

Impianta un primo nucleo nei locali a piano terra della Pinacoteca comunale, che presto diventano stretti per un patrimonio di esemplari che sfiora i 600mila pezzi. Il comune ha creduto in questo progetto, affidandogli parte della Villa Capelletti, per sviluppare un vero centro di Educazione Ambientale aperto a tutti, dove sarà possibile ospitare anche mostre temporanee di ogni disciplina naturalistica e dove gli studenti potranno avere a disposizione microscopi ed altre attrezzature per fare esperienza.

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