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Inseguimento sulle coste calabresi: 7 arresti, sequestrati 1.500 kg di marijuana

12 aprile 2017 | 08.15
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Una tonnellata e mezza di marijuana sequestrata nella Locride e 7 arresti, tra cui 3 scafisti bloccati a bordo di un potente gommone al termine di un inseguimento adrenalinico iniziato sulle coste calabresi e finito il giorno dopo in acque territoriali greche, a nord-ovest di Creta.

E’ il bilancio di un’operazione aeronavale, a cui hanno preso parte reparti e assetti aereonavali di Grecia, Spagna, Portogallo e Italia, scattata lo scorso giovedì sera quando il Nucleo di Frontiera Marittima della Guardia di Finanza in Albania, in contatto con la Divisione Antidroga e Antiterrorismo ellenica, è venuto a conoscenza di un possibile traffico di stupefacenti dall'Albania alla Calabria. Le unità navali del Reparto Operativo Aeronavale delle Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno iniziato l'inseguimento: gli scafisti sul gommone hanno fatto appena in tempo a lasciare l’ingente carico di marijuana e sono subito fuggiti a bordo del loro gommone, dotato di 2 motori da 350 cavalli. Sul litorale sono intervenuti i finanzieri di Locri, che controllando la costa tra i comuni di Bianco e Africo, sono riusciti a trovare il carico di quasi 1.500 chili di marijuana, arrestando 4 persone e sequestrando anche un grosso furgone telonato che l’organizzazione avrebbe impiegato per trasportare su strada la droga.

Contemporaneamente intanto, iniziava l’inseguimento con i mezzi navali delle Fiamme Gialle di Vibo Valentia e l'avvicendamento di aerei ed elicotteri, guardacoste e vedette veloci della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera greca e aerei C295 di Spagna e Portogallo schierati su Catania per l'operazione Triton, costantemente coordinati dall'ICC (International Coordination Centre) di Frontex di Pratica di Mare. Il gommone è stato fermato venerdì pomeriggio grazie all'impiego di un elicottero e di un’unità navale della Guardia Costiera greca, che hanno intimato l'alt sparando alcuni colpi di avvertimento. Gli scafisti, ormai allo stremo delle forze, si sono arresi e sono stati arrestati. Lo stupefacente, una volta immesso sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno di circa 7 euro al grammo per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro

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