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Al bar o dai parenti: 'furbetti del cartellino' inchiodati dalle telecamere

19 aprile 2017 | 12.33
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I militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito delle indagini condotte della Procura della Repubblica di Cosenza, hanno notificato 12 misure cautelari personali nei confronti di dipendenti del comune di San Vincenzo la Costa e di personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale del Servizio Cure Domiciliari Integrate (ex A.D.I.). Venti i dipendenti pubblici indagati per truffa aggravata ai danni di Ente Pubblico per essersi indebitamente assentati dal luogo di lavoro senza far risultare i periodi di assenza.

Le condotte criminose sono state accertate dai militari della Guardia di Finanza mediante un'attività di videoregistrazione effettuata attraverso microtelecamere. Quattro i dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza impiegati presso il Servizio Cure Domiciliari Integrate, medico e infermieri, che eseguivano la timbratura del cartellino marcatempo attestando falsamente orari di ingresso e di uscita non corrispondenti a quelli reali. Il medico, con incarico di effettuare visite domiciliari, dopo aver timbrato la mattina presto, si recava frequentemente da parenti e rientrava in ufficio dopo alcune ore.

Gli infermieri, con incarico di effettuare terapie domiciliari, si scambiavano costantemente e vicendevolmente i propri tesserini aziendali, che venivano timbrati, nelle varie occasioni, dall’uno o dall’altro dipendente. Diverse le attività di natura privata svolte dagli impiegati in orario di servizio, da visite ad amici a prolungate soste in bar e ristoranti.

Per tutti i dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza il giudice delle indagini preliminari ha disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio presso l’Azienda sanitaria per la durata di dodici mesi. Sedici i dipendenti pubblici indagati in servizio presso il comune di San Vincenzo la Costa. Gli impiegati, attraverso ingressi tardivi e arbitrari allontanamenti a piedi o in auto, si assentavano durante l’orario di lavoro, senza autorizzazione, per dedicarsi ad attività di carattere privato.

L’attività svolta dai finanzieri ha consentito di evidenziare la diffusa tendenza dei dipendenti comunali a timbrare il cartellino di entrata e uscita e annotare gli orari sul 'registro delle presenze' anche per altri colleghi. Attraverso indagini, pedinamenti, appostamenti e videoregistrazioni effettuate dai finanzieri, è emerso un quadro di diffusa inosservanza degli obblighi di condotta previsti per i dipendenti della pubblica amministrazione in servizio presso il Comune, agevolata dall’assenza di un efficace sistema di controlli interni.

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