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Migranti, smantellata rete trafficanti in contatto con filo-jihadisti

10 maggio 2017 | 07.48
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

La Polizia di Stato ha eseguito a Bari, Catania e Salerno un'ordinanza di custodia cautelare a carico di cittadini extracomunitari di etnia somala ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla permanenza illegale di clandestini nel territorio dello Stato ed al successivo ingresso in paesi esteri, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro, uso di documentazione falsa, corruzione di incaricato di pubblico servizio e falso ideologico in atto pubblico.

Dalle indagini, dirette dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Bari e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Bari, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, nonché della Digos di Bari, è emerso come l’associazione era solita utilizzare i canali 'money trasfer' illegali, secondo il sistema dell''hawala informatica'.

Tale sistema, che prevede rimesse di denaro e di compensazioni tra varie agenzie in Italia e all’estero basate sulla fiducia negli intermediari e su schemi informali, veniva utilizzato dai trafficanti per incanalare le somme loro inviate dalle famiglie dei migranti somali quale prezzo per l’organizzazione dei viaggi degli stessi verso il nord Europa.

Nel corso delle indagini dell'inchiesta, denominata 'Hawala.net', sono emersi contatti sul web attraverso Facebook di alcuni componenti del organizzazione criminale con alcuni internauti attestati su posizioni filo jihadiste ascrivibili al gruppo terroristico somalo 'Al Shabaab'.

In particolare, le indagini, approfondite dai poliziotti della Digos della Questura di Bari, hanno documentato diretti contatti telefonici tra uno dei membri dell'organizzazione con un cittadino somalo, già sottoposto a fermo in Italia nel luglio 2016 per aver favorito l'ingresso sul territorio nazionale, via Malta, di due foreign fighters militanti dell'Isis/Daesh. Tra gli indagati c'è anche un impiegato del Comune di Bari, che si sarebbe lasciato corrompere per dichiarare falsamente inesistenti residenze di cittadini somali nel capoluogo pugliese.

Questa mattina, inoltre, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla D.D.A. della Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, sono stati oscurati dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni i siti informatici non abilitati in Italia su cui gli indagati operavano effettuando i vari servizi di pagamento sia a beneficio dei membri dell’organizzazione che dei migranti.

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